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Allegoria mitologica

Trasmessa a cc. 61r-62r dello Zibaldone Laurenziano XXIX 8 con il titolo De mundi creatione, è un’opera fortemente simbolica, di difficile interpretazione. La datazione al 1339 confermerebbe la genesi napoletana del testo e avvalorerebbe una lettura centrata sull’allusività a fatti storici partenopei.

Le tre sezioni che la compongono presentano dapprima un compendio di storia universale, che contamina le fonti classiche con la genesi, e ricorda, nell’ordine, la creazione del mondo, il mito dell’età del mondo dall’oro al ferro, il diluvio universale e la genesi della nuova razza umana, grazie ai superstiti Deucalione e Pirra. Il racconto si concentra poi sulla storia della salvezza, con l’incarnazione e la redenzione dell’umanità, che appare poi nuovamente minacciata dal folle volo di Fetonte, oggetto della parte conclusiva dell’opera.

Se l’andamento ciclico si riconosce come un comune denominatore dell’Allegoria, che mette in evidenza l’altalena continua delle sorti umane e la loro instabilità, non si può dire del tutto assente una preoccupazione metaletteraria, con particolare interesse per l’ispirazione divina della poesia. La riproposizione dei miti di Aracne e Marsia, esemplificazione di un’arte che esorbita dai limiti imposti dagli dei, e l’esaltazione della capacità “letteraria” del personaggio di Fetonte, ricordato nel poema appunto per le sue doti poetiche, sembrano orientare il discorso boccacciano sul problema dell’opportunità di un fare artistico che sia consono al volere divino[1].

Modello di riferimento predominante sono le Metamorfosi di Ovidio, ma il testo classico è fortemente compromesso con motivi della tradizione religiosa. Anche il confronto con il commento di Giovanni di Virgilio a le Metamorfosi, che pure avrebbe potuto essere stato consultato da Boccaccio, denuncia più difformità che similitudini e conferma l’originalità della composizione dello Zibaldone laurenziano.

[1]Cfr. C. Cazalé Bérard, Riscrittura della poetica e poetica della riscrittura negli Zibaldoni di Boccaccio, in Gli Zibaldoni di Boccaccio. Memoria, scrittura e riscrittura. Atti del Seminario internazionale di Firenze-Certaldo (26-28 aprile 1996), a c. di M. Picone-C. Cazalé Bérard, Firenze 1998, pp. 425-453.

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