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Percorso testuale   Home Page > Percorso testuale > Napoli e la scoperta della narrazione romanzesca > Filocolo: Una duplice quête

Filocolo

Una duplice quête

Il viaggio di ritorno da Alessandria, che porta Florio e Biancifiore a passare per Napoli, Certaldo e Roma, è un’invenzione boccacciana che impegna l’intero quinto libro del romanzo. L’innovativo “nostos” della giovane coppia permette a Florio di portare a compimento quel processo di trasformazione spirituale e morale che lo condurrà alla piena maturità, sancita, al rientro in Spagna, dall’acquisizione del potere regale. Boccaccio rivisita il modello del romanzo di formazione, caro alla narrativa francese cavalleresca, raddoppiando l’itinerario da percorrere, con un gioco speculare di andate e ritorni. Se il viaggio alla ricerca della donna amata si iscrive all’interno della dimensione amorosa, e, quindi della piena conformazione del protagonista al codice cortese, l’incontro a Roma della giovane coppia con il reverendo Ilario, che converte Florio al Cristianesimo, conferisce al tragitto di ritorno il carattere di una peregrinatio Dei.

Si focalizza così l’attenzione sul protagonista indiscusso della vicenda, il giovane Florio, che, nei testi ispiratori del romanzo boccacciano, è invece solo uno dei due attori della storia d’amore.

Merita un’attenzione particolare, in questa ipertrofica narrazione, segnata da continue digressioni e dalla contaminazione di motivi di ascendenza diversa -dal folklore, all’erudizione scientifica, alla cultura classica e romanza- l’episodio delle “questioni d’amore”. Durante il viaggio di andata, Florio visita la corte partenopea ed è accolto con benevolenza dai giovani aristocratici, impegnati nel gioco della corte d’amore. I tredici casi erotici sono dibattuti dalla brigata con modalità che anticipano quelle decameroniane e la quarta e la tredicesima questione riecheggiano nelle novelle X, 5 e 4. Se per Florio l’esperienza si configura come un’occasione per il completamento della propria educazione mondana e cortese, a Boccaccio è offerta l’occasione per schizzare un affresco della gioventù napoletana e per affacciarsi all’interno del romanzo, assumendo le fattezze di Caleon, il giovane pretendente di Fiammetta.

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