Manoscritti e stampe musicali della Biblioteca di Montecassino

Kyriale. Secoli XVI-XVII
P. Abela, Cantico solenne. 1864
F. Bianchi, Tremar sperar degg'io. Copia fine XVIII sec.
D. Cimarosa, Duetto buffo. Copia fine XVIII sec.

Il fondo musicale dell’abbazia di Montecassino si costituisce, in seguito a successive donazioni, a partire dalla fine del sec. XVIII e si protrae fino a tutto il XX secolo. La parte più consistente, per qualità e quantità, si forma fra gli anni 1837-1839 grazie alle donazioni dei fratelli Corigliano e di don Gregorio Tresca. Si tratta di raccolte interessanti perché contengono non solo composizioni di carattere liturgico o religioso, ma prevalentemente composizioni operistiche da eseguirsi nei teatri napoletani. Del lascito Corigliano fa parte l’autografo più noto di tutto l’archivio, lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. Nel corso dell’Ottocento il fondo si caratterizza anche per l’acquisizione di stampe di opere liriche o, per lo più, di estratti delle composizioni dei principali operisti del periodo fra il 1820 e il 1856 (Bellini, Rossini, Donizetti, Pacini, Mercadante, Verdi, etc.). La presenza di questa mole rivela un fenomeno del tutto particolare legato alla liturgia ecclesiastica di quel periodo. Esso era il genere più conosciuto, apprezzato e richiesto dai più vari strati sociali. Allo scopo di attirare i fedeli nelle chiese, durante le celebrazioni liturgiche si eseguivano i brani di maggiore successo. L’archivio di Montecassino è un importante punto di riferimento per lo studio della musica operistica napoletana del Settecento e dell’Ottocento con autori quali Paisiello, Pergolesi, Leo, Cimarosa, Jommelli, etc. Vi si trovano poi anche composizioni di interessanti autori benedettini di provenienza centro meridionale. Fra le composizioni strumentali si trovano i nomi di Boccherini, Corelli, Haydn, Scarlatti, Zipoli, etc. ma anche quelli di autori meno noti di area tedesca e slava a testimonianza dell’ampiezza di orizzonti culturali tipica delle raccolte appartenenti a cultori ed esecutori di area napoletana. Della ricca collezione di Montecassino si ricordano i 40 corali degni di nota anche per le ricche miniature che li decorano.