Osservazioni astronomiche. Macchie solari (1865-1880) dell'Osservatorio astrofisico di Catania

Disegno di macchia solare
Disegno di macchie solari. 2
Disegni di protuberanze solari. 1
Disegni di protuberanze solari. 2

Le collezioni digitali dell’INAF comprendono un fondo archivistico conservato presso l’Osservatorio astrofisico di Catania: si tratta dei disegni delle macchie solari e protuberanze, eseguiti da Pietro Tacchini (1838-1905) negli anni 1865-1879.

Tacchini, all’epoca dei disegni, in qualità di Astronomo aggiunto si trovava all’Osservatorio astronomico di Palermo, dove disponeva di un telescopio Merz di 25 cm di apertura, con il quale quotidianamente osservava il Sole, riportando in disegni i contorni, la profondità e l’estensione delle macchie visibili sul disco. Contemporaneamente, a Roma, all’Osservatorio del Collegio Romano, padre Angelo Secchi S.J. (1818-1878) puntava un altro telescopio Merz, gemello di quello di Palermo, verso il Sole, disegnando anch’egli i profili delle macchie che osservava: con un minuzioso lavoro di confronto, i due scienziati approfondivano lo studio dei fenomeni di attività della fotosfera. Le loro ricerche, dal 1871, si arricchirono del contributo apportato dall’uso di uno spettroscopio montato sul piano focale del telescopio, grazie al quale si potevano osservare le protuberanze con grande precisione. Così, I loro disegni non si limitarono più alle macchie ma, in un programma di osservazione sistematica e continua del bordo solare, inclusero anche i profili delle protuberanze. Da questi studi pioneristici, condotti anche da Giuseppe Lorenzoni (1843-1914) dell’Osservatorio astronomico di Padova, nello stesso anno, scaturì la fondazione della Società degli Spettroscopisti Italiani, che gettò le fondamenta della nuova astronomia, o astrofisica.

I disegni sinora digitalizzati coprono un periodo che dagli ultimi mesi del 1865 arriva al 1876, ma la serie archivistica Sunspots-Macchie solari, di cui fanno parte, continua sino al 1965.

L’interesse per questo materiale non è solo di tipo storico; i disegni testimoniano le variazioni del disco solare oltre un secolo fa, e sono tasselli importanti per la ricerca scientifica contemporanea sull’attività del Sole.