Opere rare del 17.-19. secolo e periodici storici dell'Osservatorio astronomico di Palermo

Ulug Beg (1394-1449), Tabulae
Giovanni Battista Hodierna, Archimede redivivo
Giovanni Battista Hodierna, Thaumantiae miraculum ...
Bullettino meteorologico, 1867: macchie solari

I volumi conservati presso l’Osservatorio Astronomico di Palermo selezionati per la collezione digitale, propongono una panoramica dei fondi librari presenti in biblioteca. In omaggio al fondatore, Giuseppe Piazzi (1746-1826), astronomo celebre in tutto il mondo per avere scoperto nel 1801 il primo asteroide, Cerere Ferdinandea, viene presentato il catalogo stellare Praecipuarum stellarum inerrantium (1803) che riporta correzioni e postille di pugno dell’autore e del suo assistente, Nicolò Cacciatore (1770-1841). Il meticoloso lavoro di revisione intrapreso dai due astronomi fu propedeutico alla stesura della seconda edizione del catalogo, pubblicato nel 1814 e anch’esso adesso disponibile online.
I restanti volumi digitalizzati appartennero a Piazzi e alcuni di essi furono suoi strumenti di lavoro: l’edizione unica (1665), in latino e persiano, del catalogo di Ulug Beg (1394-1449), astronomo arabo e fondatore di un importante osservatorio a Samarcanda; le opere del siciliano Giovan Battista Hodierna (1597-1660), matematico di corte del duca Giulio Tomasi di Palma di Montechiaro e contemporaneo di Galileo. Dotato di uno dei primi telescopi, effettuò osservazioni del cielo rivolgendo la sua attenzione alle nebulose (Admirandis coeli characteribus), alle comete (La colomba volante; De systemate orbis cometici) e ai satelliti di Giove (Menologiae Iouis compendium). Nei suoi Opuscoli sono anche trattate materie di argomento meteorologico, ottico e microscopico. E ancora, alcuni atlanti stellari pubblicati a cavallo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, sempre appartenenti al fondo Piazzi: la seconda edizione (1776) dell’Atlas céleste di Flamsteed, l’atlante di Bode (Répreséntation des astres, 1782) e le tavole dell’Uranographia (1801) dello stesso Bode: nelle carte celesti le costellazioni sono raffigurate in chiave mitologica, modalità questa molto in voga nel periodo storico considerato. Infine, due periodici della seconda metà del XIX secolo, pubblicati entrambi dall’Osservatorio astronomico di Palermo: Il Giornale astronomico e meteorologico di Domenico Ragona (1820-1892) in 3 volumi, e il Bullettino Meteorologico, in 15 volumi, di cui i primi 7 arricchiti da bellissime litografie a colori di disegni di protuberanze e macchie solari, del disco solare durante le eclissi, del pianeta Giove e di comete.