Incunaboli della Biblioteca Universitaria di Cagliari

Furs et ordinations de Valencia. Valencia, dopo 4 aprile 1482
T. d'Aquino, Incipit secundus liber secunde partis beati Thome de Aquino ordinis predicatorum. Venezia, 1475
G. F. de Vagad, Coronica de Aragón. Caragoça, 1499
G. Sallustius Crispus, El salustio cathilinario et iugurta con glosa en Romançe. Valladolid, 1500

La Biblioteca Universitaria di Cagliari possiede il numero più rilevante di incunaboli censiti in Sardegna: 226 esemplari, di cui alcuni di assoluta rarità, come le Favole di Esopo (Inc. 131) tradotte in latino da Lorenzo Valla ed edite a Valenza da Lope de La Roca nel 1495, ritenuto esemplare unico; o il Confessional di Alonso de Madrigal noto come “El Tostado”(Inc. 234), stampato a Salamanca nel 1498 circa, di cui non sono stati attestati altri esemplari in Italia.

Numerosi incunaboli provengono dalla biblioteca privata del celebre giurista cagliaritano Monserrat Rossellò (ca.1560-1613), donata nel 1613 per lascito testamentario al Collegio Gesuitico di Santa Croce e confluita nel 1779 nella Biblioteca Universitaria di Cagliari in seguito alla soppressione dell’Ordine.

Diciassette incunaboli furono invece acquistati nel 1936 dalla famiglia algherese Simon Guillot. Tra questi ultimi merita una particolare menzione la più antica edizione a stampa della Carta de Logu (Inc. 230). L’incunabolo, in lingua sarda logudorese, è uno dei due esemplari conosciuti dell’editio princeps (l’altro è conservato presso la Biblioteca Reale di Torino). Sui dati di edizione non si può fornire notizia certa: secondo alcuni studiosi, tra cui Veneziani, l’opera sarebbe stata stampata a Cagliari da un tipografo ambulante, mentre altre ipotesi attributive la riconducono all’area iberica.

Sono poi da segnalare alcuni incunaboli editi in area spagnola come il Furs de Valencia (Inc. 71) e la Coronica de Aragon (Inc. 68).

Il primo, stampato a Valenza nel 1482, è una raccolta di leggi che disciplinavano diverse materie, politiche, religiose e giuridiche in ambito civile e penale e presenta una bella miniatura raffigurante Giacomo I d’Aragona in trono con la sua corte. Il secondo, edito a Saragozza nel 1499, raccoglie l’opera di Guaberto Fabricio de Vagad, cronista alla corte di Ferdinando il Cattolico, e contiene la storia del Regno di Aragona dalle origini fino ai tempi di Alfonso il Magnanimo.