Fondo Cesare De Lollis (Casalincontrada, 1863-1928)

In beatam Mariam ab origine Immaculatam Hymnus Francisci Petrarcae a Raphaele Marotio in latinum versus. Torino, 1904.
G. Salvadori, L. Refice, Dantis poetae transitus: poema sinfonico vocale. Ravenna, 1921.
G. Longo, Santo Francesco. Napoli, 1926.
G. Clerico, Il dialetto di Viverone: vocaboli del linguaggio parlato dai Viveronesi. Biella, 1923.

Cesare De Lollis, nato a Casalincontrada in provincia di Chieti nel 1863, figlio di Alceste, uomo di cultura legato alle personalità più rappresentative del liberalismo meridionale, incarna perfettamente la figura dello scrittore-viaggiatore cosmopolita, occupando un posto di primo piano nella vita culturale italiana per l’originalità e la profondità del suo pensiero.  Fu tanto l’iniziatore di una critica stilistica, assolutamente precoce nel panorama accademico italiano dell’inizio del Novecento, soprattutto a seguito della rifondazione e del rinnovamento della rivista letteraria “La Cultura”, quanto un filologo di eccezionale valore: essendo ancora molto giovane curò l’edizione critica degli scritti di Cristoforo Colombo, di cui ricostruì da frammenti sparsi in vari archivi il Giornale di bordo dei tre viaggi. Cittadino europeo ante litteram  mantenne sempre uno speciale rapporto con la terra abruzzese. Nonostante avesse imparato a muoversi all’estero con estrema disinvoltura scelse, quasi sempre, come luogo di partenza o meta ultima delle sue peregrinazioni la campagna che circondava il borgo natio. Neutralista volle arruolarsi allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e riportò la sofferta esperienza del fronte nel Taccuino di guerra - che è stato acquistato nella prima edizione del 1955 per la  Biblioteca Universitaria Alessandrina in occasione dell’inaugurazione della Mostra - fu tra i sottoscrittori del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce, si concentrò sullo studio delle lingue romanze, ma non trascurò mai l’approccio glottologico - e più specificamente dialettologico - che aveva connotato l’inizio della sua carriera. Tenne la cattedra di Letterature neolatine a Genova, quella di Letterature francese e spagnola moderne a Roma e poi la cattedra che era stata del Monaci, suo maestro, di Letterature comparate delle lingue e letterature neolatine di Roma.

La cospicua biblioteca personale del De Lollis, entrata nel patrimonio bibliografico della Biblioteca Universitaria Alessandrina nel 1936, dapprima a titolo di deposito ed in seguito come donazione della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma, documenta l’attività intellettuale e accademica, la varietà degli interessi e i rapporti socio-culturali del possessore.

Il Fondo Cesare De Lollis si compone di una sezione miscellanea, comprendente 2.810 pezzi, tra brevi monografie, estratti, pubblicazioni per nozze e fascicoli di periodici editi tra la seconda metà del XIX secolo e il 1928 di argomento soprattutto filologico-letterario, dialettologico e storico-artistico, e di una sezione costituita da circa 3.100 volumi tra monografie - in gran parte edizioni di classici della letteratura italiana e straniera - e annate di periodici a carattere letterario.

Gli esemplari della Miscellanea De Lollis sono di frequente corredati da dediche autografe degli autori e da postille e note manoscritte a margine del testo che restituiscono le pratiche di lettura e di studio delollisiane.

Il fondo nel suo complesso, oltre a presentare un rilevante interesse bibliografico e bibliologico, riveste una ragguardevole importanza storica, in quanto testimonianza di aspetti significativi dell’evoluzione della cultura e della civiltà italiana e straniera nel corso dei secoli.