Biblioteca della memoria. Fondo Young

J. Publicius, Oratoriae artis epitoma. Venezia, 1485
J. Publicius, Oratoriae artis epitoma. Venezia, 1485
G. B. Della Porta, Ars reminiscendi. Ioan. Baptistae Portae Neapolitani. Napoli, 1602
J. Host von Romberch, Congestorium artificiose memorie u.p.f. Joannis Romberch de Kyrspe. Venezia, 1520

Nel 1991, grazie a un’idea di Umberto Eco, la Biblioteca dell’Università della Repubblica di San Marino ha acquisito la “Morris N. Young and Chesley V. Young Library of Memory and Mnemonics”. Si tratta di una delle più ricche collezioni di libri, articoli e memorabilia sul tema della memoria e della memotecnica oggi esistenti.

È composta da opere sulla memoria, anche dal punto di vista psicologico, neurologico, pedagogico, cibernetico. La collezione è stata creata dai coniugi Morris e Chesley Young di New York, noti per aver già assemblato diverse collezioni, via via lasciate in altre mani una volta concluse. Essi hanno dedicato a quest’opera circa quarant’anni della loro vita, ed è la collezione alla quale erano più affezionati.

Il Fondo contiene un manoscritto medievale e 197 libri pubblicati prima del 1800 (tra cui 11 incunaboli), circa 2000 monografie di data posteriore, 2000 articoli, 500 pezzi di grafica e memorabilia, corrispondenza con studiosi della memoria e 12.000 schede bibliografiche sull’argomento.

La Biblioteca universitaria nel 2015 con la supervisione scientifica del Centro di Studi sulla Memoria dell’Università di San Marino, ha avviato il progetto di digitalizzazione della sezione antica del Fondo, per valorizzare la collezione, favorirne la conoscenza e l’uso e salvaguardare gli originali a stampa, grazie al sostegno di due importanti partners sammarinesi: BAC (Banca Agricola Commerciale) e Data Project (azienda specializzata in servizi informatici). 

Questa raffinata esposizione contiene un inestimabile patrimonio di fantasie verbali, architetture bizzarre, incisioni surreali, che illustrano questi preziosi volumi. Da puri artifici mnemonici esse diventano rappresentazioni del sapere universale, strumento di una visione del mondo che indaga sui misteriosi rapporti tra le cose terrene e quelle celesti, tra mondi visibili ed invisibili, perdendo in parte la loro valenza pratica ed acquistandone una quasi metafisica e filosofica.

“In genere una mnemotecnica consigliava di disegnare nella propria mente una qualsiasi struttura spaziale (palazzo, città, territorio) che permettesse di discriminare tra divisioni e settori diversi. Questi settori (strade, piazze, corridoi, stanze, scale) erano i "luoghi" in cui venivano collocate delle immagini facili da memorizzare (per esempio oggetti noti, oppure al contrario cose, creature o eventi sorprendenti, come statue che rappresentassero fatti terribili e mostruosi, tali da non poter essere facilmente dimenticati). A questo punto si trattava di assegnare a ciascuna di queste figure i nomi o i concetti che si volevano memorizzare (per esempio l’immagine di una falce deve rinviare ai problemi dell’agricoltura, o l’immagine di un Asino, di un Elefante e di un Rinoceronte dovevano ricordare l’aria, AER).” Umberto Eco, [Biblioteca della Memoria. San Marino, Edizioni del Titano, 1998, prefazione].