Biblioteca nazionale centrale - Firenze

La Biblioteca nazionale centrale a Firenze
Sala Manoscritti
Sala lettura
Tribuna dantesca

La Biblioteca nazionale centrale di Firenze, che dipende dal Ministero per i beni e le attività culturali, ha origine dalla biblioteca privata di Antonio Magliabechi, costituita da circa 30.000 volumi, lasciata nel 1714 "a beneficio universale della città di Firenze". Nel 1737 fu stabilito per decreto che vi fosse depositato un esemplare di tutte le opere che si stampavano a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato di Toscana. Nel 1747 fu aperta per la prima volta al pubblico con il nome di Magliabechiana. Negli anni seguenti la Biblioteca, unita nel 1771 alla raccolta Palatina, fu arricchita da numerosi lasciti e doni, a cui si aggiunsero poi le librerie ex monastiche incamerate a seguito delle soppressioni delle corporazioni religiose. Nel 1861 la Magliabechiana venne unificata con la grande Biblioteca Palatina (costituita da Ferdinando III di Lorena e continuata dal suo successore Leopoldo II) ed assunse il nome di Biblioteca nazionale e dal 1885 l'appellativo di centrale. Dal 1870 riceve per diritto di stampa una copia di tutto quello che viene pubblicato in Italia. Originariamente la Biblioteca ebbe sede in locali che facevano parte del complesso degli Uffizi; nel 1935 fu trasferita nella sua sede attuale, costruita a partire dal 1911. L'alluvione del 1966 ha causato gravissimi danni. Parte rilevante dei fondi danneggiati e tutti i cataloghi sono stati recuperati ad opera del Centro di restauro appositamente creato. Dal 1886 al 1957 la Biblioteca ha pubblicato il Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa, divenuto a partire dal 1958 Bibliografia nazionale italiana (BNI). La Biblioteca dispone di un patrimonio di circa 5.500.000 volumi a stampa, 115.000 testate di periodici di cui circa 15.000 in corso, 3900 incunaboli, 25.000 manoscritti, 29.000 edizioni del XVI secolo e circa 1.000.000 di autografi.

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