Biblioteca statale - Lucca

Sala di lettura
Sala della biblioteca
Dettaglio del Salone monumentale
Messale Trenta c.152r
La Biblioteca statale di Lucca, che dipende dal Ministero per i beni e le attività culturali, ha avuto origine dalla Biblioteca dei Canonici lateranensi di S. Frediano istituita nel XVII secolo dall’abate Girolamo Minutoli. Nel 1791 le venne concesso dalla Repubblica lucchese il diritto di stampa per Lucca insieme a uno stanziamento annuo per l’acquisto di libri e nel 1794 venne aperta al pubblico.
Nel 1861 la Biblioteca passò al Regno d’Italia e nel 1877, anche a seguito della cospicua assegnazione dei fondi delle biblioteche ecclesiastiche lucchesi, che arricchì notevolmente le sue raccolte, si trasferì nei locali odierni. La originaria Libreria dell’Ordine dei chierici regolari di circa 13.000 volumi è raccolta nello splendido Salone secentesco detto di Santa Maria nera, situato all’ultimo piano dell’edificio.
Le raccolte hanno, per origine storica e tradizione, carattere e indirizzo prevalentemente umanistico e comprendono 449.200 opere a stampa fra volumi e opuscoli, 4.321 manoscritti (volumi), 19.462 (sciolti), 835 incunaboli, circa 10.000 cinquecentine, 2.650 periodici di cui 594 correnti (i giornali lucchesi sono 627). Tra i fondi manoscritti particolarmente pregevoli ci sono il Fondo Baroni contenente notizie genealogiche e stemmi delle famiglie lucchesi, il Fondo Fiorentini, concernente l’omonimo medico e botanico lucchese, il Fondo Cesare Lucchesini. Molti i manoscritti miniati fra i quali si ricordano 37 corali.
Particolare interesse rivestono inoltre il fondo giuridico e quello di letteratura popolare. Tra i carteggi notevole il fondo delle lettere a Paolo Guinigi (tra il 1400 e il 1430), le seicento lettere di Giovanni Pascoli, e il vastissimo carteggio di Michele ed Enrico Ridolfi.
L’assegnazione, nel 1866, di circa 90.000 volumi delle biblioteche ecclesiastiche soppresse, ha dotato la Biblioteca di una mole cospicua di opere del 1600-1700.

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