II° Congresso Internazionale su San Nilo di Rossano

Divina.

Svoltosi dal 22 al 24 settembre a Rossano, a conclusione dell’anno millenario della morte del Santo, il II Congresso Internazionale su San Nilo si configura come il naturale proseguimento del primo, tenutosi ugualmente a Rossano nel 1986 e i cui atti sono stati pubblicati nel 1989, e come la sintesi unitaria dell’anno celebrativo e di tutte le manifestazioni che l’hanno caratterizzato. Esso trova, a fianco dell’Amministrazione Comunale e dell’Università Popolare, cordialmente impegnate ognuna per la sua parte, l’opera preziosa dell’I.R.A.C.E.B., l’Istituto Regionale Antichità Calabresi e Bizantine in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Millenario della Fondazione dell'Abbazia di S. Nilo.

San Nilo, nato a Rossano negli anni iniziali del X secolo, morì a Grottaferrata nel 1004 ed è uno dei personaggi più illustri della storia della Calabria bizantina e del monachesimo greco.
Su di lui siamo ben informati per molteplici ragioni: perché ci sono pervenuti alcuni manoscritti vergati di suo pugno e che documentano la sua perizia nell’arte calligrafica; perché è fondatore di un cenobio greco tuttora esistente, quello di Grottaferrata, e che di lui perpetua la memoria; perché la sua vita ci è nota grazie a un Bios, o Vita, redatta in greco da un anonimo discepolo, al quale taluni studiosi hanno attribuito l’identità di un altro santo e figlio di Rossano, San Bartolomeo, egumeno della fondazione monastica niliana di Grottaferrata intorno alla metà dell’XI secolo.

San Nilo è legato a Rossano non solo per avervi avuto i natali, ma anche e soprattutto per il suo Bios, scritto in ogni caso nella prima metà dell’XI secolo e poco tempo dopo il 1004, dal quale emergono notizie atte a confermare a Rossano l’immagine e l’identità di città tra le più bizantine della Calabria, in sintonia con le testimonianze artistiche. Le ricorrenze centenarie sono state importanti per il recupero della memoria di San Nilo. In questa prospettiva il Congresso dona continuità al discorso avviato nel IX centenario e nel corso del Novecento.

Il Congresso ha visto la partecipazione di un folto gruppo di qualificati studiosi, che ad argomenti niliani hanno dedicato già studi significativi. I lavori sono stati aperti dall’insigne bizantinista Antonio Garzya, uno dei più autorevoli studiosi in materia, e si sono chiusi con la relazione di André Guillou, lo studioso francese che ha legato il suo nome al risveglio degli studi sull’Italia e segnatamente sul Mezzogiorno bizantino grazie all’edizione di una cospicua messe di documenti greco-medioevali. I temi affrontati si sono concentrati su specifici aspetti connessi: all’ambiente rossanese e calabrese in epoca bizantina e particolarmente al tempo di san Nilo; alla personalità dello stesso Nilo riguardo alla sua formazione culturale, al suo itinerario monastico e ascetico; al Bios. L’attenzione al Bios è stata il filo conduttore del precedente Congresso e degli studi che ne sono seguiti, culminati in una nuova edizione del Bios stesso a cura della compianta Enrica Follieri. La sua edizione postuma del Bios niliano è preannunciata per i prossimi mesi. Perciò anche in questo Congresso varie relazioni hanno accordato privilegiata attenzione al testo del Bios, ai suoi aspetti letterari e al suo autore, cioè l’agiografo, nonché ad altri testi agiografici nei quali compare san Nilo.