Mario Finzi

Un'immagine della mostra.

Sulla scorta dei documenti del fondo archivistico “Mario Finzi”, donato da Renato Peri al Museo Ebraico di Bologna, il MEB organizza la mostra storico-documentaria sulla vicenda biografica di Mario Finzi, eminente figura di pianista bolognese, che vide la sua carriera artistica spezzata dagli eventi che dall’emanazione delle leggi razziali segnarono l’avvio della persecuzione antiebraica in Italia.

La mostra, che inuaugura domenica 28 gennaio 2007, sarà presentata alle ore 10.15 da Roberto Finzi,
Università di Bologna; Liliana Picciotto, Fondazione cdec di Milano;Renato Peri Biografo di Mario Finzi.

Mario Finzi, giovane antifascista e appartenente alla Resistenza, dal 1941 si impegnò con tutte le sue energie per salvare ebrei di Bologna e dell’Emilia-Romagna attraverso la delasem (Delegazione per l’Assistenza degli Ebrei Migranti), organizzazione nazionale di cui Finzi divenne il segretario per la rappresentanza di Bologna e nella quale lavorò con Eugenio Heiman. Furono suoi amici i migliori bolognesi del periodo: Cesare Gnudi, Giorgio Morandi e Giuseppe Raimondi, i fratelli Arcangeli, Gina Fasoli, Gino Onofri. Arrestato nel 1944 dai nazifascisti per la sua attività di oppositore, fu poi imprigionato nel campo di Fossoli. Da qui, fu deportato ad Auschwitz, dove morì nell’inverno 1944-45.

Nel 1953, il Consiglio Comunale di Bologna deliberò di intitolare a Mario Finzi la via su cui si affaccia la Sinagoga di Bologna. Nel 1960 fu riconosciuto il contributo di Mario Finzi alla Resistenza; nel 1965 il Comitato regionale “Premio ai buoni” conferì alla memoria di Mario la sua Stella d’oro.