Carteggio Placido Tardy

Lettera di Luigi Cremona a Placido Tardy. Bologna, 29 novembre 1864
Lettera di Angelo Genocchi a Placido Tardy. Torino, 20 aprile 1885
Ritratto fotografico di Placido Tardy (Messina 1816 - Firenze 1914)
Ritratto fotografico di Gino Loria (Mantova 1862 - Genova 1954)

Il Carteggio del matematico Placido Tardy (Messina 1816-Firenze 1914), donato alla Biblioteca universitaria di Genova nel 1925 dal professore Gino Loria, al quale rimane legata la segnatura dell’epistolario, è caratterizzato dalla corrispondenza (784 unità) di prestigiosi matematici italiani (G. Bellavitis, E. Beltrami, E. Betti, F. Brioschi, F. Casorati, ecc.) e stranieri (A. Cayley, P.G.L.G. Dirichlet, J. A. Grunert, T. A. Hirst, ecc.) col Tardy, professore universitario e attivista politico risorgimentale. Tra scambi di tipo scientifico, soprattutto nelle missive di Gabrio Luigi Cremona, trapelano questioni di carattere politico. Particolarmente interessante è la storia del sacerdote e matematico Domenico Chelini il quale, non potendo prestare giuramento allo Stato italiano, proprio in quanto sacerdote, rischia di perdere la possibilità di insegnare matematica e di ricevere un sussidio pensionistico per l'insegnamento svolto negli anni. Anche nelle missive di Angelo Genocchi traspaiono questioni politiche post unitarie e passioni risorgimentali mai sopite. Interessanti poi le lettere dell'astronomo Cristian Heinrich Friedrich Peters protagonista dei moti rivoluzionari del 1848 a Messina e Catania. L'arco cronologico del carteggio è 1837-1904. Il progetto di digitalizzazione e studio del carteggio è stato realizzato in collaborazione con le cattedre di matematica dell'Università degli studi di Palermo (professore Aldo Brigaglia) e Genova (professoressa Giuseppina Fenaroli) e finanziato con i fondi di un Progetto di ricerca (PRIN) per gli anni 2006-2008 dedicato a La nascita della scuola italiana di Matematica: pubblicazione di archivi elettronici e di carteggi.