Manoscritti della Sezione musicale della Biblioteca Palatina di Parma

M. Cesti, Orontea
F. Paer, Il Sargino ossia l'allievo dell'amore
N. Paganini, Sonata per Rovene
L. Boccherini, Sei sonate per fortepiano con accompagnamento di violino

La collezione riguarda musica manoscritta del XVIII-XIX secolo conservata nella Sezione Musicale della Biblioteca Palatina di Parma, proveniente principalmente dai Fondi Sanvitale e Bottesini. Il primo, dono del conte Stefano Sanvitale (1838-1914), mecenate e musicofilo parmigiano, comprende musica teatrale, vocale e strumentale del XVIII e XIX secolo, in parte proveniente dalla raccolta Quilici di Lucca che il conte acquisì nel 1892. Tra questi manoscritti di origine lucchese, vi sono importanti fonti musicali quali un autografo di Luigi Boccherini, alcune raccolte di cantate da camera del seicento e del settecento e la musica sacra composta per le numerose istituzioni religiose attive a Lucca da alcuni membri della famiglia Quilici e della dinastia Puccini.
Il Fondo Bottesini, donato dagli eredi, costituisce la raccolta più completa delle composizioni, in gran parte autografe, del celebre contrabbassista Giovanni Bottesini (1821-1889), che fu definito “il Paganini del contrabbasso”. Si esibì in Europa e in America, anche in coppia con celebri virtuosi di violino come Luigi Arditi. Si affermò anche come direttore d'orchestra e compositore di fama internazionale. Nel 1889 fu nominato direttore del Conservatorio di Parma.
Oltre questi due fondi, con il progetto “Di.Mu.Se” sono stati digitalizzati i manoscritti più significativi e più consultati della Biblioteca, in quanto fonti uniche o rare, quali 15 volumi contenenti 463 sonate di Domenico Scarlatti, gli autografi del Nerone di Arrigo Boito, di una Sinfonia giovanile di Giuseppe Verdi, di alcune composizioni scolastiche del giovane Arturo Toscanini, di un’Arietta per chitarra di Niccolò Paganini e delle Sei sonate dell’opera V di Luigi Boccherini.
Dal cospicuo e rappresentativo repertorio teatrale sono state scelte le partiture di alcuni fra i più famosi compositori fra il XVIII e il XIX secolo, come Cimarosa, Rossini, Zingarelli, Paër, Morlacchi, e quella dell’Orontea di Marc’Antonio Cesti della metà del XVII secolo, unica fonte conosciuta di una fra le opere più celebrate e più spesso eseguite del Seicento. 

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