Il Fondo Urbinate della Biblioteca universitaria Alessandrina

Braun, G. Vrbium praecipuarum totius mundi liber quartus. Colonia, [1584]
P.Bertelli, Thetrum vrbiumItalicarum ... Venezia, 1599
Abraham Ortelius, Theatrum orbis terrarum ... Anversa, 1574
B. Scappi, Opera diuisa in sei libri ... Venezia, 1570

La Libraria nuova di Francesco Maria II, ultimo duca di Urbino, é il nucleo fondante della Biblioteca Universitaria Alessandrina che, grazie alla prestigiosa collezione, poté configurarsi come biblioteca universitaria di prestigio, in grado di rappresentare il sapere dell’epoca nelle sue varie declinazioni disciplinari. La biblioteca urbinate era una delle raccolte più illustri e ricche del Rinascimento. Iniziata nella seconda metà del Quattrocento da Federico di Montefeltro, primo duca di Urbino, grande bibliofilo e committente di lussuosi manoscritti, la biblioteca aveva continuato ad accrescersi per più di un secolo e mezzo fino all’epoca dell’ultimo duca che vi aveva profuso fondi ed energie, costituendo a Urbania anche una seconda raccolta, composta soprattutto da libri a stampa, in grado di documentare i risultati più aggiornati della ricerca: la Libraria nuova di Urbania, famosissima all’epoca per la sua completezza e armonia. Alla morte di Francesco Maria la gran parte del prezioso fondo fu trasferito alla nascente biblioteca Alessandrina, mentre ad Urbania (già Casteldurante) rimasero 500 volumi a stampa conservati nella sede originaria e attualmente presenti nel fondo antico della Biblioteca Comunale. Nell’ambito del progetto La libraria di Francesco Maria II della Rovere sono state digitalizzate tre classi semantiche: Artes variae, Relationes, Geographia, per un totale di 425 volumi e di circa 120.000 immagini. La scelta delle tre classi, oggetto anche di interventi di restauro e di manutenzione conservativa, nasce dal loro particolare interesse bibliografico ed iconografico.