Mario Soldati - La scrittura e lo sguardo - Roma e il cinema

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Mario Soldati - La scrittura e lo sguardo

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roma-cinema1 L'esperienza americana si conclude con il mesto rientro in Italia su una nave mercantile che sbarca a Trieste nel gennaio del 1931. Dopo un fallito tentativo di assunzione all'Olivetti, Soldati è chiamato a lavorare negli studi cinematografici della Cines. Inizia la gavetta battendo il ciak in uno dei primi film sonori di Mario Camerini, con l'impressione che i suoi studi umanistici e artistici non servano a nulla.

[...] Io nel '31 ho cominciato facendo il ciacchista, l'aiuto, il segretario di edizione, insomma la gavetta, era umiliante. Poi sono diventato amico di Mario Camerini, quindi di altri straordinari professionisti... e col tempo sono passato alle sceneggiature e all'aiuto regia [...]

Lavora alle sceneggiature di due grandi successi di questo periodo, Gli uomini che mascalzoni, del quale suggerisce anche il titolo e Il Signor Max, entrambi diretti da Camerini.

Nel 1933 collabora ad una sceneggiatura tratta da un soggetto di Luigi Pirandello.
Insieme al regista tedesco Walter Ruttmann introduce dei cambiamenti suscitando il disappunto del drammaturgo siciliano. Il film, Acciaio, si rivela un insuccesso: a farne le spese è il giovane Soldati che viene licenziato.

Nel '35 pubblica 24 ore in uno studio cinematografico - guida e manuale, racconto di viaggio e saggio sociologico sul cinema.

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