UNGARETTI. LA BIBLIOTECA DI UN NOMADE - La conversione

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UNGARETTI. LA BIBLIOTECA DI UN NOMADE

La conversione

Ungaretti bambino fu educato, si potrebbe dire, rigidamente alla religione; poi la sua ribellione e il suo anarchismo. Ma già in certe poesie del Porto sepolto ("Peso", "Dannazione"), ecco la presenza e l’invocazione - pur respinta o sentita con nostalgia di cosa perduta - di Dio. E l’Allegria si chiuderà con la poesia "Preghiera": «II naufragio concedimi Signore - di quel giovane giorno al primo grido».
Nel ‘28, con l’amico Vignanelli va, per la Pasqua, a Subiaco, per seguire al Sacro Speco, la liturgia della Settimana Santa. E sgorga, nel pensiero dell’uomo e della sua fragilità, nella profetica visione dei tempi di sofferenza abissale che stanno per aprirsi per il mondo intero, e per la vita privata di ognuno, il canto della "Pietà":
Sono un uomo ferito.
E me ne vorrei andare
E finalmente giungere,
Pietà, dove si ascolta
L’uomo che e solo con sé.
Non ho che superbia e bontà.
E mi sento esiliato in mezzo agli uomini.
Sono stanco di urlare senza voce.

La prima edizione del Sentimento del tempo, esce, quasi contemporaneamente, presso Vallecchi e presso le edizioni di Novissima nel ‘33.
Al tempo del Sentimento, e ne farà fede anche il volume di "Traduzioni" allestito per Novissima nel ‘36, approfondisce la lettura del Petrarca, di Dante e del Leopardi, ma si inoltra nella conoscenza dei testi più importanti e definitivi del barocco europeo da Gongora a Racine, da Shakespeare e William Blake; confermando la penetrazione sempre più sottile e comprensiva di Mallarmé. Per Mallarmé, dando una definizione ampia ed importante del moto di avvicinamento alla poesia, ha lasciato detto che da giovane ne subì enormemente il fascino, pur non essendo in grado di saperne «intendere il senso letterale». Ora é nelle viscere di Mallarmé, e verrà più tardi la sua memorabile traduzione del "Pomeriggio di un fauno" (nel volume Da Gongora a Mallarmé, ‘48).

  

 Ungaretti nello studio della casa romana di piazza Remuria

Ungaretti nello studio della casa romana di piazza Remuria.

O. Rosai, Natura Morta

O. Rosai, Natura Morta, s.d., olio su tela (Firenze, Galleria d’Arte Moderna Palazzo Pitti).

E. De Fiori, Testa di Ungaretti, 1936, bronzo (collezione privata)

E. De Fiori, Testa di Ungaretti, 1936, bronzo (collezione privata).

P. Dorazio, Mattina Preghiera, 1970, litografia del volume 'La luce'

P. Dorazio, Mattina Preghiera, 1970, litografia del volume “La luce”
cm 73x104.