titolo Ludovico Ariosto

Satire: genesi e storia redazionale

Le Satire vengono composte tra il 1517 e il 1525. Sono sette, composte in terza rima, presentano un’estensione variabile, tra i 328 e i 181 versi, e sono indirizzate a parenti ed amici. Ariosto si dedica a questo nuovo genere letterario dopo la prima edizione del Furioso, mettendo al centro del suo interesse l’autobiografia intellettuale e sociale dello scrittore. Ludovico si confronta con la tradizione dei grandi satirici latini (Orazio e Giovenale in primis), e con il recupero del genere satirico avvenuto nella letteratura umanistica, e fonda così il genere satirico moderno. Tra i precedenti tenuti in considerazione dall’Ariosto vi è, in area ferrarese, il Sermonum liber di Tito Vespasiano Strozzi, formato da quattro satire di tipo oraziano. La scelta del capitolo morale in terza rima si collega ad usi precedenti come il volgarizzamento delle Satire di Giovenale da parte di Giorgio Sommariva [1480] e i capitoli ternari di Antonio Vinciguerra (leggibili nell’Opera nova del 1505). Le Satire dell’Ariosto si riferiscono sempre a precise occasioni di vita personale dell’autore, amplificate dalla struttura dialogica dei componimenti, organizzati secondo la forma epistolare. Ariosto attualizza il modello oraziano e utilizza le Satire come luogo privilegiato per offrire giudizi sull’ambiente cortigiano e su personaggi che a vario titolo lo circondano e lo condizionano. Ludovico non cura edizioni a stampa delle Satire ma ne diffonde copie manoscritte. Nel 1534 appare, postuma, un’edizione clandestina, attribuita a Francesco Rosso di Valenza, mentre un’altra edizione esce nel luglio del 1535 presso Bindoni e Pasini. Nel 1550 si ha una nuova edizione presso Gabriele Giolito de’ Ferrari, curata da Anton Francesco Doni. Da questa edizione vengono ricavate numerose ristampe. Un’altra edizione compare nel 1554 per le cure di Girolamo Ruscelli presso Plinio Pietrasanta. Il successo editoriale delle Satire è ininterrotto.


La fede battesimale dell’Ariosto, da M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, vol. I, Genève, L. Olschki, 1930-1931, p. 39

Ritratto di Ludovico Ariosto, Firenze, Galleria degli Uffizi

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