Autore:
Aristophanes : Byzantius <ca. 257-180 a.C.>
Euripides <480-407 a.C.>
Titolo:
Parma, Biblioteca Palatina, Parmense, Ms. Parm. 154
Dati editoriali:
Costantinopoli : copia, più mani
Data di pubblicazione:
1351-1375
Contributore:
Isacco Argiro [copista]
Michelozzi, Niccolò <1444-1526> [possessore]
Tipo documento:
manoscritto
Livello bibliografico:
Monografia
Formato:
cartaceo ; cc. X + 114 + III ; mm 227 x 145 (c. 3)
Descrizione:
Manoscritto cartaceo ; 1351-1375 ; Cc. 2v-114v ; scrittura calligrafica, di piccolo modulo, con asse leggermente inclinato a destra (stesso copista del Par. gr. 2821, cc. 1r-11v, 14r-139v); Il Parmense 154 costituiva originariamente un unico volume col Par. gr. 2821 (contenente la triade di Aristofane), col quale condivide la mano del copista, la filigrana e il formato. Dalla nota di possesso (poi depennata) alla c. 2r si ricava che il codice appartenne a Niccolò Michelozzi (1444-1526): "Nicolai Michelotii Florentini Liber". E' possibile che il codice originario sia stato smembrato quando il cardinale Niccolò Ridolfi (1501-1550) acquisì buona parte dei suoi manoscritti greci: nell'inventario tràdito nel Vat. gr. 1567 (c. 24) e nel Par. gr. 2683 (c. 23) viene indicato come contenuto del codice posseduto dal Ridolfi solo la triade di Aristofane; l'assenza delle tragedie di Euripide lascia ipotizzare che lo smembramento in due parti fosse già avvenuto a quest'altezza cronologica. Inoltre, gli scholia presenti nel Parm. 154 sono stati ricopiati nel Par. gr. 2815 (cc. 1v-19v, 36r-53v, 59r-69r) dal monaco Atanasio (RGK II, 11), attivo a Costantinopoli e collaboratore di Isidoro di Kiev, di cui si hanno due sottoscrizioni datate al 1439/40 e al 1446 (cfr. E. Gamillscheg, Das Konzil von Ferrara-Florenz und die Handschriftenüberlieferung, in "Annuarium Historia Conciliorum", 21 [1989], 297-316: 305-306). Pertanto si può supporre che anche il codice Parm. 154 si trovasse a Costantinopoli nel secondo venticinquennio del XV secolo e che in seguito sia giunto in Italia. Fra il 1761 e il 1785 il Parmense 154 fu acquistato dal bibliotecario Paolo Maria Paciaudi (1701-1785) per la Reale Biblioteca Parmense durante la campagna di reperimento di manoscritti antichi e di libri d'antiquariato, nell'ambito della politica culturale promossa da Don Filippo di Borbone, duca di Parma, Piacenza e Guastalla (1740-1765) e dal figlio di lui Ferdinando (1765-1801). La scheda catalografica del Parmense 154, autografa del Paciaudi, è stata individuata nelle carte del bibliotecario (cass. 115, fascicolo 113; cfr. Eleuteri, 1993, XX n. 1). Alla c. 2r "Tragedie Euripidis"; e sotto "E Proclus | et alia opera di G" (informazione non inerente al manoscritto di Parma; cfr. Eleuteri, 1993, 41); nell'angolo superiore sinistro del contropiatto anteriore la scritta (in seguito depennata) su un'etichetta "CC. VIII 47" (il numero 47 è stato aggiunto in un secondo momento e riscritto sotto l'etichetta stessa). Sul primo verso del bifoglio iniziale della legatura il numero "319" (cfr. Francini, 318); sul primo recto del bifoglio finale della legatura a matita "HH.IX.22"
Lingua:
greco antico (fino al 1453)
antico
(fino
al
1453)
Keyword:
Grammatica greca
Letteraura greca
Provenienza:
Biblioteca Palatina - Parma - IT-PR0072 ; Segnatura: MS.PARM.154
Identificativo:
CNMD0000242830
Collezione:
Manoscritti greci della Biblioteca Palatina di Parma
Agenzia:
Biblioteca Palatina - Parma
Accessibilità:
pubblico
Completezza della digitalizzazione:
completo
Teca digitale:
MagTeca - ICCU
Formato digitale:
tiff; jpeg
Progetto:
http://www.bibpal.unipr.it
https://tinyurl.com/yqrn7ulr