La Roma di Leon Battista Alberti
Si apre il 24 giugno 2005 a Roma presso il Palazzo Caffarelli dei Musei Capitolini, la mostra “La Roma di Leon Battista Alberti. Architetti, umanisti e artisti alla scoperta dell’antico nella città del Quattrocento ”, organizzata dal Comitato Nazionale VI Centenario della Nascita di Leon Battista Alberti e dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma-Sovraintendenza ai Beni Culturali.
L’esposizione ha come obiettivo quello di dimostrare il tentativo intrapreso dagli architetti e artisti del Quattrocento di conoscere e riprodurre la monumentalità dell’antico attraverso l’astrazione del disegno e, soprattutto, indagare i riferimenti architettonici rintracciabili nel trattato e nelle opere architettoniche dell’Alberti, attraverso il confronto tra pezzi architettonici e i rari disegni del Quattrocento dedicati alla rappresentazione delle architetture antiche. Nel percorso sarà così possibile percepire lo stato delle architetture antiche di Roma nel Quattrocento e, allo stesso tempo, valutare i diversi metodi di rappresentazione e l’impegno con il quale architetti e disegnatori del Quattrocento affrontarono lo studio delle rovine per trarne ispirazione e modelli per un’architettura nuova.
A metà del Quattrocento Roma è una città alla ricerca di una nuova forma e funzionalità e i suoi stessi monumenti sembrano isolati e lontani, immersi in un tessuto rado e con spazi naturali estesi, dove l’azione del tempo ha reso sempre meno riconoscibili le rovine delle architetture antiche, emergenti per frammenti e oggetto di trasformazioni, riuso e saccheggio. Le rappresentazioni della Roma del tempo ritraggono la puntiforme emergenza delle principali architetture nella città non ancora trasformata dai papi.
Alberti giunge per la prima volta a Roma nel 1432 per entrare nella curia di papa Eugenio IV come abbreviatore apostolico. Per i successivi quarant’anni sarà un osservatore attento di rovine architettoniche, opere d’arte, iscrizioni e monete dell’antichità, in gara con gli altri umanisti e artisti presenti in città. Ancora nel 1471, un anno prima della morte, guiderà Lorenzo il Magnifico, Bernardo Rucellai e gli altri fiorentini giunti ad omaggiare il nuovo papa Sisto IV, a visitare gli antichi monumenti di Roma con una competenza ormai indiscussa. La conoscenza diretta dei monumenti, oltre che dei testi antichi, gli aveva permesso di scrivere un trattato di architettura, il De re aedificatoria, capace di gareggiare con Vitruvio e di delineare le forme di una nuova architettura per il suo tempo. Il trattato fu presentato a papa Nicolò V nel 1452, ma già prima di quella data Alberti aveva dato prova del suo modo scientifico e innovativo di avvicinarsi a quei temi, eseguendo un rilievo geometrico della città del tutto inedito per i suoi tempi.
In mostra, oltre a pezzi architettonici antichi e disegni quattrocenteschi, saranno esposti oggetti antichi, manoscritti dei più importanti umanisti attivi a Roma e conosciuti da Alberti, tra cui lo splendido Codex Escurialensis, e alcune significative opere di scultura e pittura particolarmente legate alla ricerca di Alberti e alla sua visione dell’arte e della cultura degli antichi. Di particolare rilevanza una predella del Beato Angelico, uno degli affreschi di Andrea del Castagno staccati dalla medicea Villa Carducci a Legnaia ed il celebre bronzetto del Marco Aurelio di Filerete, mai tornato a Roma dal tempo di Eugenio IV: l’opera sarà visibile in associazione ai calchi di due formelle della porta di S. Pietro e in suggestivo confronto con il poco distante modello equestre di piazza del Campidoglio e la monumentale testa bronzea del Cavallo Carafa. La mostra si conclude con alcuni disegni riferiti ai principali interventi sui monumenti antichi e cristiani da parte dei papi e in particolare per il nuovo San Pietro e Borgo da parte di Nicolò V, il papa che nel Quattrocento inaugurò una nuova visione della Roma cristiana sulle basi dell’Antico. Un plastico appositamente realizzato permetterà la ricostruzione del transetto e del coro di Bernardo Rossellino realizzato nel quadro degli interventi promossi dal pontefice.
Roma, Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli
24 giugno – 16 ottobre 2005
Orari di apertura: dal martedì alla domenica ore 9.00-20.00.
Lunedì chiuso.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Info: tel 06 39967800