All'Accademia dei Lincei la Collezione Giustiniani
Oggi alle ore 17 verranno presentati, presso l’Accademia dei Lincei, in via della Lungara 10 a Roma, i tre volumi di Silvia Danesi Squarzina “La collezione Giustiniani, inventari, documenti”.
Interverranno: Antonio Giuliano, Mina Gregori, Anna Ottani Cavina, Claudio Strinati.
Il database presentato utilizza gli inventari del cardinale Benedetto Giustiniani, rinvenuti da Silvia Danesi Squarzina: l’inventario “Entrata della Guardarobba”, redatto progressivamente fra il 1600 e il 1611 (Archivio di Stato di Roma, fondo Giustiniani, b. 15) e l’inventario post mortem, redatto nel marzo 1621 (Archivio di Stato di Roma, Notai del tribunale AC, uff. 8, Vol. 1302, Rainaldo Buratti).
Sono stati aggiunti inoltre, per una parte dei dipinti, i riferimenti all’inventario post mortem di Vincenzo Giustiniani, redatto nel 1638 (Archivio di Stato di Roma, fondo Giustiniani, busta 16) rinvenuto da Luigi Salerno.
Nei primi decenni del Seicento, la famiglia di origine genovese dei Giustiniani accumulava nel Palazzo sito in Roma una eccezionale collezione di circa seicento dipinti e oltre milleduecento statue antiche.
Il merito della importante raccolta era finora attribuito al marchese Vincenzo Giustiniani.
Nuovi documenti inventariali rinvenuti da Silvia Danesi Squarzina ricostruiscono la genesi della raccolta e il ruolo avuto dal fratello maggiore di Vincenzo, il cardinale Benedetto, tesoriere papale, cardinale Legato a Bologna dal 1606 al 1611 e committente dei Carracci e di Caravaggio, dal quale si fece ritrarre.
I dipinti di Caravaggio della collezione Giustiniani erano quindici, fra essi l’Amore Vittorioso conservato a Berlino, Gemäldegalerie, e l’Incredulità di San Tommaso conservato a Potsdam, Bildergalerie von Sanssouci. All’inizio dell’Ottocento la collezione venne dispersa.
Il Re di Prussia acquistò oltre 160 dipinti e i più importanti fra essi vennero destinati ai musei berlinesi.
Oggi a Berlino sono conservati 43 dipinti di provenienza Giustiniani. Altri sono a Potsdam, Neues Palais e Bildergalerie Sanssouci.
Altri ancora a Londra, a San Pietroburgo, a Vienna. Ulteriori dipinti sono stati rintracciati in collezioni e musei europei e statunitensi.
I due inventari di Benedetto Giustiniani forniscono solo in piccola parte i nomi degli autori dei dipinti, ma attraverso la collazione con l’inventario (1638) del fratello minore, suo erede, Vincenzo Giustiniani, sono state identificate numerose altre opere.