"Sguardo e memoria"
L’Istituto Italo-Latino Americano, l’Ambasciata del
Messico in Italia e l’Unione Latina propongono dal 12 gennaio
all’11 febbraio una interessante esposizione
fotografica.L'Archivio Casasola è una delle collezioni che
maggiormente hanno alimentato l'immaginario collettivo dei
messicani del ventesimo secolo, illustrando la rivoluzione
messicana e contemporaneamente scrivendo un capitolo fondamentale
della storia della fotografia di questo Paese.
La rivoluzione e la guerra civile in Messico portarono alla nascita
della prima autentica fotografia di reportage latinoamericana, e fu
proprio Agustín Víctor Casasola il
più importante esponente di questo stile, aprendo una nuova
strada per la fotografia messicana e facendo da pioniere della
fotografia di reportage e documentale in genere.
L'Archivio Casasola è diviso per temi, tra essi la
Rivoluzione Messicana, che Casasola documentò con la sua
macchina fotografica, fotografando le vittorie di Zapata, eroe
rivoluzionario simbolo della forza del carattere messicano, fino al
momento della sua morte. Ma fotografò anche i tribunali e le
carceri, ritraendo i condannati a morte; il movimento operaio,
l'aviazione, la radio, il teatro, lo sviluppo. In definitiva, la
vita quotidiana post-rivoluzionaria.
L'Archivio Casasola è depositato presso la Fototeca
Nacional, Istituto Nacional de Antropologia e Historia (INAH) a
Pachuca, Hidalgo, Messico.
La mostra, il cui titolo significa "sguardo e memoria", si articola
in varie sezioni: la pace porfiriana, la guerra rivoluzionaria, il
lavoro, la modernità, l'aquila e il serpente, la notte, la
giustizia, i personaggi famosi.
Agustín Víctor Casasola -
Biografia
Agustín Víctor Casasola nasce il 28 luglio del 1874.
Rimasto orfano del padre a sei anni, fin da giovanissimo comincia a
lavorare in laboratori tipografici, a vent'anni inizia a lavorare
come fotogiornalista e verso la fine del secolo è già
un fotografo affermato a Città del Messico. Don
Agustín Víctor fonda un'agenzia fotografica che come
motto ostentava la frase "Ho o faccio la foto di cui avete
bisogno". Vende i suoi servizi a periodici, a riviste e al pubblico
in generale, include nell'agenzia suo fratello Miguel e i suoi
figli e nipoti.
Per anni scambia i suoi servizi con quelli di altri fotografi e
acquista fotografie e negativi che considera importanti.
Consapevole del potere dell'immagine fotografica, soprattutto per
la sua capacità di registrare fedelmente la realtà,
fin da giovane dà avvio ad un progetto che poi non ha mai
abbandonato e che fuor di dubbio si è trasformato
nell'ossessione della sua vita: creare un archivio fotografico al
servizio della storia del Messico.
Già dagli anni Venti la vocazione storica dell'archivio
Casasola era evidente. Spesso pubblicavano una pagina completa con
una sorta di reportage su un tema del passato; fatti politici di
una certa rilevanza, immagini nostalgiche della vita quotidiana,
feste, eventi sociali o religiosi. Fin da allora le sue immagini
venivano anche utilizzate non come fotografie di cronaca ma come
testimonianze del passato.
L'archivio fotografico Casasola
La quantità di immagini fotografiche che i Casasola hanno
riunito e conservato per decenni è stata archiviata e
catalogata dal 1976 nei locali
climatizzati della Fototeca Nacional del Instituto Nacional de
Antropología e Historia (INAH). In un antico convento
francescano costruito nella città
di Pachuca (Hidalgo) “riposano” centinaia di migliaia
di negativi e positivi; senza dubbio si tratta dell'archivio
fotografico più ricco per
comprendere la storia e la società della prima metà
del travagliato XX secolo messicano.
PER
INFORMAZIONI
Galleria dell'Istituto Italo-Latino Americano, Scuderie del
Palazzo Santacroce,
Vicolo de' Catinari, 3 - 00186 Roma
(Da lunedì a sabato dalle ore 11.00 alle ore 19.00)
Tel 06 68492274


