Censura teatrale e fascismo (1931-1944)
Giovedì 1 dicembre, alle ore 17, verrà presentato a Roma, presso l'Archivio Centrale dello Stato, il volume: "Censura teatrale e fascismo (1931-1944). La storia, l’archivio, l’inventario", a cura di Patrizia Ferrara.
Un’opera importantissima per gli studiosi e i ricercatori di storia del teatro e dello spettacolo.
In due volumi vengono raccoti l’elenco di tutti i copioni teatrali e radiofonici, i libretti d’opera, le sceneggiate (ci sono anche sketches isolati, scenette, canzoni e, per la radio, interviste, quiz e testi pubblicitari) sottoposti all’approvazione dell’ufficio censura nel periodo 1931-1944.
I manoscritti (o dattiloscritti o bozze di stampa) sono disposti secondo l’ordine alfabetico dei nomi degli autori e, all’interno di ciascun autore, secondo la successione cronologica, sono inoltre accompagnati dall’indicazione dell’anno di richiesta del nulla-osta, dal genere di appartenenza, dall’indicazione dell’eventuale autorizzazione negata, dalle note tipografiche relative all’edizione (qualora esista); seguono poi i nomi di musicisti, riduttori, traduttori, compagnie, luoghi e teatri di rappresentazione, segnatura archivistica e eventuali note di commento.
Encomiabile invece un altro aspetto di questa catalogazione relativo agli pseudonimi, frequenti all’epoca, per i quali si è provveduto ad opportune attribuzioni d’identità anche nei casi più difficili.
Il prezioso lavoro della curatrice si è svolto su un corpo di circa 13.000 fascicoli, tenendo conto che, a causa di un allagamento avvenuto nel 1964, circa 5000 incartamenti sono andati distrutti.
Ma la parte critica più interessante di questo lavoro – peraltro encomiabile da molti punti di vista – è quella dedicata alla ricostruzione del profilo di Leopoldo Zurlo, il Censore per eccellenza del regime, colui che detenne il potere quasi assoluto (dovette spesso cedere, e anche volentieri, alla volontà del Duce e dei suoi gerarchi, di cui fu leale servitore) e che lesse, commentò e classificò tutto il materiale drammaturgico di quegli anni.
Indirizzi di saluto:
Salvatore Italia, capo del
Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari;
Maurizio Fallace, direttore generale per
gli Archivi;
Antonio Dentoni-Litta, dirigente del
Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari.
Introduce e coordina:
Aldo G. Ricci, sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato.
Interventi di:
Guido Melis, Antonella Ottai, Giovanni Sabbatucci.
La Compagnia teatrale Circo Bordeaux reciterà brani tratti dai copioni censurati.
Sarà presente la curatrice.


