I viaggi del Milione

La copertina del volume

Il Devisement du monde di Marco Polo e Rustichello da Pisa, noto al pubblico italiano col titolo di Milione, ha goduto tra Ottocento e Novecento di una fortuna critica costante, tanto sul versante della ricerca accademica, quanto su quello della divulgazione. Dopo il fondamentale lavoro di Luigi Foscolo Benedetto del 1928 sulla tradizione manoscritta del Milione, l’ultimo trentennio del secolo scorso ha visto una considerevole intensificazione degli studi poliani, soprattutto in ambito critico-testuale e retorico-stilistico. A partire dall’edizione della versione toscana del Trecento allestita da Valeria Bertolucci Pizzorusso (1975, poi 1994 e 2003), numerose iniziative scientifiche si sono succedute a ritmo incalzante, tornando ad alimentare il dibattito critico su una delle grandi opere della cultura europea medievale. Dissolto in una plurivocità di attestazioni plurilingui, il Milione costituisce, per la sua mobilità e per le intricate trafile della sua trasmissione, un ‘caso’ filologico esemplare che continua ad attirare l’attenzione degli specialisti.

Il titolo di Milione in realtà è una forma aferetica del nome Emilione con la quale si designava un ramo della famiglia Polo, ma la dicitura che ha più probabilità di risalire alla volontà di Marco è quella di Devisement du monde, 'descrizione del mondo', documentata dalla più antica redazione in francese del 1298. Con questi e altri titoli, il libro di Marco Polo ha circolato per l'Europa con una serie labirintica di traduzioni, rimaneggiamenti e riduzioni, ma la forza dell'opera risiede proprio nella sua instabilità, nella sua apertura al gioco delle trasformazioni e delle riscritture. Il patto autoriale tra il narratore Marco e la penna di Rustichello da Pisa, suo compagno di cella nelle carceri genovesi, dà una fisionomia caratteristica al libro, che resta sospeso tra la vocazione all’esposizione sistematica e la compromissione col meraviglioso.

Il Convegno rappresenta un’occasione unica per stilare un consuntivo di questa fertile stagione di indagini, avviando nel contempo una riflessione su certe zone ‘sensibili’ del dibattito critico che richiedono ulteriori approfondimenti quali: i modi della composizione primigenia, la tradizione manoscritta, il problema della lingua, lo statuto testuale, il rapporto testo-immagine nel corredo illustrativo, l’aspetto etnografico.

Il Comitato nazionale per il 750° anniversario della nascita di Marco Polo, istituito nel 2004 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con l’alto patronato del Presidente della Repubblica, si occupa delle manifestazioni ufficiali dedicate al grande veneziano in Italia, in Cina e lungo il suo percorso di viaggio, con mostre, spettacoli, convegni e pubblicazione di libri.

Questa iniziativa gode del patrocinio di Regione Veneto, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Società di Filologia Romanza ed è stato organizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Dipartimento di Italianistica e Filologia Romanza dell’Università Ca’ Foscari Venezia e la Società Filologica Romana.

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