Magna Grecia ed etnie
Pubblicato il risultato della ricerca dal titolo “Sui passi della Magna Grecia” in un elegante volume che passa in rassegna i luoghi e i beni culturali interessati alla realtà delle comunità delle minoranze etnico linguistiche ricadenti nei territori che furono, appunto, Magna Grecia. Si tratta di un interessante progetto, coordinato e curato da Pierfranco Bruni, al quale hanno lavorato diversi studiosi. Sono stati approfonditi aspetti attraverso percorsi letterari, artistici, linguistici delle comunità Grecaniche, Italo – Albanesi, Occitane. Tre realtà all’interno del contesto della Magna Grecia. Al progetto hanno lavorato Agostino Giordano, Giuseppe Mazzarino, Micol Bruni, Maria Zanoni, Rosetta Patitucci, Martino Zuccaio, Antonio Filomena.
“Lungo i tracciati della Magna Grecia, sottolinea Pierfranco Bruni, si ritrovano i luoghi e i segni che non hanno una valenza soltanto archeologica ma anche (forse soprattutto) etno – archeologica, etno – storica, etno – linguistica. Il viaggio che si è voluto compiere è quello di individuare i mosaici storici che sono vitali all’interno di quel territorio (non tutto certamente) che viene spesso individuato come area della Magna Grecia. E questo territorio va studiato antropologicamente attraverso valori linguistici e valori che pongono come dato centrale la comunicazione attraverso la difesa delle tradizioni. In virtù di ciò il rapporto tra Magna Grecia, Mediterraneo ed etnie risulta sempre più fondamentale. I luoghi che sono stati della Magna Grecia sono quei luoghi dove le presenze etniche con matrici mediterranee sono abbastanza consistenti”.
La storia delle minoranze etnico – linguistiche è una storia che ha vissuto stagioni di grandi conflittualità e di confronti sul piano storico, ma anche di importanti fasi in cui il senso dell'identità viene ad essere assorbito come modello di ereditarismo nella consapevolezza anche di una nobiltà e dignità culturale. La cultura popolare e i codici dell’appartenenza (anche attraverso una analisi archeologica e antropologica delle presenze documentarie che incidono sul territori) è un elemento fondamentale perché grazie ad essa la storia si intreccia con il mito, con fattori etnici, con elementi archeologici e artistici, con la ricerca sul campo. Gli archetipi, che sono il vissuto ma anche la presenza delle etnie, si lasciano ascoltare come modello identitario in una dimensione nazionale.
I paesi di minoranza etnico - linguistica sono una testimonianza vivificante. Ma ci sono anche comunità, in questo contesto, che nel corso dei secoli hanno perso la loro originaria appartenenza. L’aspetto etnico (proprio riferito alle minoranze culturali presenti in Italia e catalogate secondo la normativa vigente) potrà trovare una lettura completa (ma anche comparata dal punto di vista sia scientifico che didattico) attraverso il coinvolgimento di uno studio su elementi e processi che interessano anche gli aspetti archeologici. In fondo studiare alcuni modelli archeologici potrà costituire un inciso interpretativo fondamentale anche dal punto di vista linguistico. Alcune delle comunità interessate hanno delle radici che rimandano ad una visione che potrebbe interessare lo studio dei popoli e delle civiltà in un versante in cui l’archeologia potrebbe dare un contributo importante e, a volte, decisivo.
“Sui Passi della Magna Grecia , aggiunge Bruni, è un viaggio lungo i luoghi, territori, beni culturali, etnie e minoranze linguistiche. Si tratta di un rapporto affascinante che pone in essere questioni di ordine certamente archeologico e storico ma anche antropologico ed etno – linguistiche. Abbiamo cercato di segnalare alcune tracce lasciando segni attraverso i riferimenti riportati. Si tratta di un viaggio all’interno di un territorio non dimenticando mai che su questo territorio stesso la Magna Grecia ha impresso dei profondi solchi. Anche per ciò che riguarda la questione relativa alle minoranze etnico – linguistiche il ruolo della Magna Grecia resta fondamentale”.
Il lavoro rientra nelle attività di
promozione del Comitato del MiBAC.


