Rosso Malpelo

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"Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi … Era avvezzo a tutto lui, agli scapaccioni, alle pedate, ai colpi di manico di badile, o di cinghia da basto, a vedersi ingiuriato e beffato da tutti, a dormire sui sassi colle braccia e la schiena rotta da quattordici ore di lavoro; anche a digiunare era avvezzo, allorchè il padrone lo puniva levandogli il pane o la minestra". Giovanni Verga

"Questa novella è stata scritta da Giovanni Verga più di cento anni fa.
Solo per caso si svolge in Sicilia. Per caso in una miniera.
Quello di cui si narra potrebbe essere successo oggi, ovunque nel mondo ci sono bambini solo, sfruttati e maltrattati
". Pasquale Scimeca

La nuova opera cinematografica di Scimeca (www.rossomalpelofilm.it)  è anche un progetto di sostegno alle politiche di lotta contro il lavoro minorile.

I soci della Arbash - la cooperativa di tecnici, attori, lavoratori che ha prodotto e realizzato il film - hanno deciso, per l'occasione, di dedicare tutti gli utili del film in un progetto finalizzato a sostenere i bambini che lavorano o che vivono attorno alle miniere, aprendo un conto speciale presso la Banca Etica (www.bancaetica.com) dove confluiranno gli incassi delle sale cinematografiche e della vendita dei diritti.
Il progetto umanitario Liberiamo dalla schiavitù del lavoro i bambini del mondo sostenuto da Cgil, Libera, Arci, Agis Scuola, MLAL è destinato ai bambini che lavorano nelle miniere nella regione del Potosì in Bolivia.

 
Rosso Malpelo
mercoledì 16 maggio ore 20.00
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

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