Nasce a Bari l'archivio sonoro della Puglia
Una raccolta di documenti sonori che rappresenta la varietà delle musiche della tradizione pugliese. È l'Archivio Sonoro della Puglia che verrà inaugurato a Bari, presso l'Archivio di Stato, il 30 marzo alle 18. L'Archivio – che sarà consultabile presso la Biblioteca Nazionale di Bari – presenta documenti sonori che testimoniano il patrimonio musicale della Puglia svelato attraverso le ricerche di Alan Lomax e Diego Carpitella nel 1954 e le rilevazioni condotte nel 2008 per le campagne della Murgia. Rilevazioni basate, tra l'altro, sulle registrazioni di Leo Levi del 1964 presso la comunità neo-ebraica di Sannicandro, sulla documentazione di riti pasquali, questue e altri cerimoniali tuttora in uso anche alle porte di Bari. Ampio spazio viene offerto all'esplorazione delle diverse forme di tarantismo condotta a metà degli anni Sessanta da Annabella Rossi fino alle sue contemporanee riviviscenze in altri territori limitrofi.
Studiosi e appassionati potranno consultare la quasi totalità dei materiali “storici” concernenti la musica popolare pugliese, dalle raccolte dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia all'archivio di Roberto Leydi, depositato in Svizzera presso il Centro di Etnografia e Dialettologia di Bellinzona fino a importanti fondi privati, sottratti al rischio incombente di perdite irreparabili. Tra questi spiccano il fondo Giovanni Rinaldi che, dalla corsa dei buoi di Chieuti (Foggia) al pellegrinaggio al Santuario dell'Incoronata di Foggia, restituisce un paesaggio sonoro del tutto inedito della parte settentrionale della Puglia alla fine degli anni Settanta e il fondo Otello Profazio che contiene anche una grande quantità di documenti inediti su Matteo Salvatore.
L'Archivio ha esteso le sue attività anche ai gruppi musicali impegnati nella riproposta dei repertori tradizionali, con un censimento di oltre duecento gruppi. In occasione dell’inaugurazione oltre 60 esecutori tradizionali, presenti nei brani fruibili nell'Archivio, offriranno dal vivo generi e repertori ancora in voga in Puglia, dai canti della Passione delle comunità grecaniche ai canti natalizi di questua dell'Alta Murgia, dalle musiche per organetto della Valle d'Itria alle tarantelle del Gargano, dalle polifonie arbereshe dell'Alto Salento Jonico alle zampogne di Panni e ai fischietti del Sub Appennino Dauno fino a tutte le innumerevoli varianti di pizziche, diffuse ben oltre il Salento.
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