GIORDANO BRUNO 1548 - 1600 |
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Il 27 febbraio 1593 Bruno entra nelle carceri del Sant’Offizio romano. Il lungo processo istruito dall’Inquisizione romana durante il quale il filosofo subisce quindici interrogatori conosce fasi alterne ed alcune sospensioni. Il caso si presenta di grande complessità, in quanto i capi di imputazione riguardavano tre diversi gruppi di accuse, quelle disciplinari come l’abbandono dell’abito religioso e le invettive contro la Chiesa e la sua gerarchia, quelle strettamente teologiche, già individuate nelle lettere di denuncia di Mocenigo, ed infine quelle di ordine filosofico, incentrate sulla dottrina dell’universo infinito ed eterno, sul moto della terra e l’adesione quindi al copernicanesimo, sulla circolazione delle anime. Per poter arrivare ad una rapida conclusione della causa, nel gennaio del 1599 uno dei componenti del Tribunale della Inquisizione, il cardinale Roberto Bellarmino il futuro protagonista del processo contro Galileo Galilei propone che si sottopongano a Bruno otto proposizioni da abiurare, in quanto eretiche. Dopo alcune incertezze iniziali, la posizione del filosofo si fa sempre più ferma, per dichiarare nell’ultimo interrogatorio del 21 dicembre di non avere nulla da ritrattare. Il 20 gennaio 1600 il papa Clemente VIII ordina la conclusione del processo con sentenza di condanna. L’8 febbraio, alla presenza dei cardinali inquisitori e di altri testimoni, viene letta all’imputato la sentenza che lo dichiara «heretico impenitente, pertinace et ostinato». Contemporaneamente si condannano e si proibiscono, come eretici, tutti i suoi libri e scritti, disponendo il loro inserimento nell’Indice dei libri proibiti, ovvero nel catalogo dato periodicamente alle stampe dei libri di cui la Chiesa cattalica vietava sia la lettura che il possesso. Bruno è quindi trasferito nella prigione del Governatore di Roma a Tor di Nona, vicino piazza Navona. Nelle prime ore del giovedì 17 febbraio viene condotto a Campo de’ Fiori, dove, spogliato nudo e legato a un palo, è bruciato vivo. |
Roma, Campo de’ Fiori (incisione, | Editto del 7 agosto 1603 con la proibizione delle opere di Bruno | Roma, Monumento a Bruno a Campo de Fiori |