Totò partenopeo e parte napoletano. Totò poeta - Totò e la tradizione teatrale napoletana

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Totò partenopeo e parte napoletano. Totò poeta

teatro

    

laterale toto

  Pulcinella

Antonio Petito nella commedia Ciccuzza fotografia b/n colorata a mano (Napoli, Museo Nazionale di S.Martino)

Felice Sciosciammocca

Antonio Fabry, L’attore Eduardo Scarpetta nelle vesti di Felice Sciocciammocca, olio su tela, 1879 (Napoli, Museo Nazionale si San Martino)

Locandina

Pubblicità della rivista Messalina di Kokasse (Mario Mangini) e Maria Scarpetta, in “Il Piccolo”, Roma 1933 (Roma, Biblioteca Nazionale Centrale)

Locandina

Pubblicità delle riviste C’era una vola il mondo e Bada che ti mangio! di Michele Galdieri, 1947 e 1949 (Roma, Collezione Vincenzo Mollica)

Così Totò racconta i suoi esordi teatrali:
“Ho fatto il teatro dell'arte in piccole compagnie ...e cominciai insieme a Pulcinella ma non facevo Pulcinella io facevo il Mametto con poche battute. Ci radunavamo in camerino e il capocomico, che era Pulcinella, era seduto, gli attori principali erano seduti, noi ragazzi in piedi.
Allora Pulcinella spiegava la commedia, faceva un canovaccio e diceva "in questo momento io faccio cosi', esci tu e parli dici una cosa come “La signora non è venuta” e qui inventi sul perche' non è venuta. Dopo questa battuta esci tu che sei Sciosciammocca e parli sull'argomento.
Probabilmente troppo giovane e inesperto per il ruolo principale, Toto' si ferma, all'interno della farsa, al ruolo di “mammetto”, alla parte dello stolido con poche battute.


Neppure in seguito Totò interpreterà Pulcinella, se si eccettua uno sketch nella rivista di Michele Galdieri Quando meno te l’aspetti (1940) e una breve apparizione in costume nel film Figaro qua, figaro là (1950).


Questo non significa che nella sua comicità - nei giochi di linguaggio, nella gestualità - non sia operante la grande tradizione legata alla maschera e ai suoi interpreti più celebri da Antonio Petito fino all’ultimo grande Pulcinella, Salvatore De Muto. La sua arte comica non si identifica con quella della maschera forse perché, come dice Gianni Cajafa, un attore che ha girato con lui molti film, “Totò non può fare Pulcinella perché è una maschera lui stesso!”.


Con la maschera recente della piccola borghesia, Felice Sciocciammocca, Totò ha un rapporto più complesso, non solo perché lo interpreterà in alcune celebri versioni cinematografiche, ma perché nel repertorio di Eduardo Scarpetta – l’autore che rende celebre il personaggio di Felice – Totò si esibisce al Teatro Nuovo di Napoli (1929/30).