Il Futurismo: le Edizioni Elettriche - Manifesti, «serate futuriste», editoria militante

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Il Futurismo: le Edizioni Elettriche

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Filiberto Scarpelli, copertina per «Ardita», (1919)

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F. T. Marinetti, Le tactilisme. Manifeste futuriste. Lu au Theatre de l’Oeuvre (Paris), à l’Exposition mondiale d’Art Moderne (Genève), et publié par «Comoedia» en Janvier 1921. Milan, Direction du Mouvement Futuriste.
Datato Milano, 11 gennaio 1921

  

Dopo i manifesti a carattere generale Marinetti continuerà a diffondere proclami sempre più "tecnici", giungendo ad una particolare forma letteraria, l'arte di far manifesti, in cui una certa critica ha visto la sua miglior produzione. Stampati su volantini e foglietti effimeri, talvolta anche in francese, in inglese e in tedesco, i manifesti futuristi, anche quando non sono firmati da Marinetti, ne portano sempre l'evidente marchio di fabbrica.
L'uso del volantino, tipico della propaganda politica e della pubblicità industriale, diventa subito uno strumento dell'agitazione futurista proprio per la possibilità che offre di comunicare con immediatezza. La grande intuizione di Marinetti consiste appunto nel far entrare nell'universo dell'arte i sistemi dell'agitazione partitica (violenza verbale, volantinaggi, comizi ecc.) e le tecniche della réclame (ipervalutazione dei propri prodotti, affissioni di manifesti, volantinaggi ecc.).
Tra i mezzi della propaganda rientra anche la "serata futurista", forma privilegiata di comunicazione in anni in cui il teatro è un importante mezzo di socializzazione, che permette al pubblico di riunirsi in uno stesso luogo, al di là delle distinzioni di classe. Durante lo spettacolo gli artisti presentano quadri, poesie e "parole in libertà", leggono manifesti. Gli spettatori sono in genere intellettuali, professionisti, aristocratici, ma anche giovani, operai (e non è infrequente che questi ultimi prendano le difese dei futuristi contro i conservatori), Dal palco Marinetti e compagni provocano il pubblico, che a sua volta risponde, secondo un cliché abituale, lanciando ortaggi, uova, ecc. La serata si trasforma così in una guerra in miniatura che esige il più viscerale coinvolgimento dello spettatore. Per sedare tafferugli intervengono spesso le forze dell'ordine e i quotidiani del giorno dopo riportano in cronaca le notizie dei tumulti, fornendo ai futuristi una pubblicità gratuita. Anche i libri hanno una parte determinante nel sistema di propaganda, essendo finalizzati, più che al guadagno, alla diffusione di idee. Stampati in mille duemila copie, con punte fino a ventimila, i volumi delle Edizioni futuriste di "Poesia" vengono spediti per posta a intellettuali, politici, industriali, sindacalisti, sodali da cooptare, in Italia e all'estero; solo una piccola parte segue i canali usuali delle librerie, ma ciò rientra nella concezione promozionale marinettiana, il cui obiettivo è che il messaggio giunga quanto più rapidamente possibile al destinatario, saltando i tempi morti della distribuzione.

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Enrico Prampolini, copertina per «La Rivista illustrata del Popolo d’Italia», IX (1931)

    

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Fortunato Depero, copertina per «Emporium», (1927)