Il Futurismo: le Edizioni Elettriche - Futurismo e teatro

Sommario     Pagina precedente     Pagina successiva     Indice mostre

Il Futurismo: le Edizioni Elettriche

 top05

pag095_05-g

Francesco Cangiullo, Caffeconcerto. Alfabeto a sorpresa. Milano Edizioni futuriste di «Poesia», 1919

pag044-g

Teatro Argentina. Locandina per lo spettacolo I prigionieri e l’amore, 20 dicembre 1927. E’ annunciata la rappresentazione de L’oceano del cuore per il 22 dicembre. BTB

pag0121-g

F. T. Marinetti, Prigionieri e Vulcani con scene dinamiche di Enrico Prampolini e intermezzi musicali di Franco Casavola, 1927

Il futurismo nasce con una marcata vocazione teatrale, infatti è soprattutto attraverso le "serate" nei teatri che si fa conoscere. Ma l'interesse per l'opera teatrale si precisa nel Manifesto dei drammaturghi futuristi (11 gennaio 1911), in cui Marinetti contrappone alla ricerca del successo il "disprezzo del pubblico" e la "voluttà di essere fischiati". Maggiori spunti nell'individuazione di un linguaggio d'avanguardia offre il manifesto Il teatro di varietà (29 settembre 1913), in cui Marinetti sostiene che il music-hall, per la vivacità, il dinamismo e il senso di sorpresa che suscita, contiene i "nuovi elementi di stupore" tipici del "meraviglioso futurista". Rappresentando l'antitesi del teatro borghese ottocentesco, a sfondo psicologico e incentrato sulla parola, il varietà oppone alla psicologia la "fisicofollia", è divertente, grottesco, dissacrante, primitivo, ingenuo, distrugge la serietà, il senso del sublime e coinvolge il pubblico, che, come nelle "serate futuriste", collabora allo spettacolo con reazioni e commenti.


Ma la vera rottura con il teatro tradizionale avviene con le tesi di Marinetti, Bruno Corra e Emilio Settimelli nel manifesto Il teatro futurista sintetico (11 gennaio - 18 febbraio 1915), "atecnico, dinamico, simultaneo, autonomo, alogico, irreale". Conservando gli elementi di stupore tipici del varietà, questa forma di spettacolo si basa sulle "sintesi" che riducono l'opera teatrale in pochi minuti: l'atto diventa attimo.
I criteri sono quelli della pittura e della letteratura futuriste: compenetrazioni di ambienti, simultaneità di tempi diversi, superamento del senso logico.


Non a caso i futuristi collaborano con il grande Petrolini. Ma allo stesso tempo, scardinando modi e strutture tradizionali, le riflessioni marinettiane e le "sintesi" contribuiscono al rinnovamento teatrale, tanto che Pirandello ne accoglierà alcune indicazioni, introducendo elementi di straniamento parafuturisti nelle sue opere.

pag061-g

Cartolina della tournée di «Simultanina», lavoro teatrale di F. T. Marinetti, presentato per la prima volta il 10 maggio 1931 al Teatro Manzoni di Milano

   

pag060-g

Enrico Prampolini, Cartolina per i Prigionieri e l’amore e L’Oceano del cuore, opere marinettiane rappresentate nel 1927