Biblioteca provinciale dei Cappuccini di Puglia - Bari

Ingresso biblioteca
Sala consultazione
Sala multimediale
Sala periodici
Sala sezioni
Sezione Francescanesimo

Negli anni Trenta, ricostituitasi la Provincia dei Cappuccini dopo le soppressioni di fine secolo e la prima guerra mondiale, si provvide a raccogliere i pochi fondi librari recuperati dagli ex conventi cappuccini. A tale opera attesero soprattutto il p. Salvatore da Valenzano e p. Antonio da Stigliano. Nel 1958 si trasferisce, presso la nuova sede provinciale di Santa Fara, parte dei libri dell’antica raccolta dei Cappuccini del convento di via Abbrescia (Immacolata), con tutti gli incunaboli e cinquecentine conservati sia in quella biblioteca che in quella del convento di Molfetta, insieme ad alcune opere provenienti dagli altri conventi della Provincia religiosa. A questi fondi se ne aggiunsero presto altri donati da privati: la raccolta dell’avv. Simeone Di Cagno, dell’ing. Centonze, e, prima ancora, quella di mons. Alvigini e Bux. La prima operazione cui si procedette, negli anni 1964-1967, fu la disinfestazione di tutto il materiale raccolto, cui attese p. Lorenzo Invidia. Dal 1967 p. Ferdinando Maggiore iniziò le operazioni di schedatura.
Negli anni Ottanta, con la costituzione dello Studio Teologico Interreligioso Pugliese (STIP) affiliato al pontificio Ateneo Antonianum di Roma, la biblioteca provinciale, di oltre 25.000 volumi, assunse il compito di biblioteca d’istituto e di centro documentario di scienze religiose.
Nel 1983 la Regione Puglia, in attuazione della L.R. 1981, n. 58, ha dichiarato la biblioteca provinciale dei cappuccini biblioteca di interesse locale, ammettendola alla fruizione dei fondi dell’Assessorato regionale alla cultura. Tra il 2005 e il 2006, con la nascita della Facoltà Teologica Pugliese, la biblioteca è diventata una delle tre biblioteche a servizio dell’Istituto.
Nel 2009 è stata inaugurata una nuova sala lettura con 7 postazioni lavoro per le ricerche su cataloghi online.
La Biblioteca dispone di un patrimonio di circa 76000 volumi a stampa, 1448 testate di periodici (120 correnti), 30 incunaboli e circa 720 cinquecentine, un cospicuo fondo musicale.
 

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