Biblioteca del Castello del Buonconsiglio – Monumenti e Collezioni provinciali - Trento

Castello del Buonconsiglio
Loggia del Romanino
Soffitto affrescato del Magno Palazzo del Castello. Al centro lo stemma cardinalizio in stucco di Bernardo Cles
Parete affrescata della Torre dell'Aquila
Il Museo Castello del Buonconsiglio – Monumenti e Collezioni provinciali si articola su quattro sedi nel territorio della provincia trentina e comprende, oltre al Buonconsiglio di Trento, il Castello di Stenico nelle Giudicarie, Castel Beseno nei pressi di Rovereto e Castel Thun in Val di Non.
La Biblioteca del museo nasce nel 1920 come biblioteca della Soprintendenza, poco dopo l’istituzione dell’Ufficio di belle arti di Trento. Nel 1974, con il passaggio delle competenze sul patrimonio artistico dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento, inizia la gestione provinciale.
Le raccolte sono costituite da materiale riguardante l’arte medievale e moderna, con particolare attenzione a quanto attiene al territorio trentino e all’Italia settentrionale.
La Biblioteca è arricchita dalla presenza di sei dei sette Codici musicali trentini, provenienti dal Capitolo del Duomo, considerati una delle più preziose ed importanti fonti per la conoscenza e lo studio della musica della prima metà del XV secolo. Si tratta di un corpus formato da circa 2.000 fogli, che contiene 1.864 composizioni polifoniche prevalentemente a carattere sacro e che testimonia la sensibilità estetica di oltre ottanta compositori dell’epoca, da G. Dufay ai franco-fiamminghi, dagli italiani agli inglesi.
Inoltre la Provincia autonoma di Trento possiede 135 manoscritti di canto liturgico dall’XI al XX secolo, acquistati da Laurence Feininger e dai suoi eredi, e conservati presso il Museo Castello del Buonconsiglio - Monumenti e collezioni provinciali di Trento assieme alla Biblioteca musicale Laurence Feininger, costituita da una ricchissima collezione di edizioni liturgico-musicali (1140 opere a stampa che coprono un arco cronologico dal 1475 al 1940), da un fondo musicale settecentesco di provenienza romana con esempi di policoralità e da una gran mole di trascrizioni e di edizioni di Laurence Feininger.

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