Thesaurus di Internet Culturale

La biblioteca di San Giovanni di Verdara
I volumi della biblioteca di S. Giovanni di Verdara sono facilmente riconoscibili dall'etichetta a stampa apposta dall’abate Ascanio Varese: “Colligebat Ascanius Varese Patavinus abbas generalis Congregationis lateranensis canonicis suis et sibi”; diversi volumi tuttavia si caratterizzano anche per la sua legatura "alle armi" oltre che per note di possesso manoscritte, anche di suoi familiari. I volumi della Biblioteca Universitaria riconosciuti finora come sicuramente provenienti dalla Biblioteca di S. Giovanni di Verdara sono poco più di 1000.

Progetto community library - Biblioteca Perrone
Nella scelta dei documenti da digitalizzare è stata data priorità ai volumi antichi, per la maggior parte opere di carattere letterario, edite tra la seconda metà del '700 e la prima dell'800.

Giornali d'epoca della Biblioteca Clarence Bicknell di Bordighera
Si tratta di una collezione di periodici locali storici come il Pensiero di Nizza, La Via Aurelia, Journal de Bordighera, alcuni dei quali in lingua francese, e la rivista di giardinaggio inglese Gardeners, di cui la biblioteca Bicknell possiede alcune annate tra fine Ottocento e inizio Novecento legate al fondo Bicknell-Hanbury.

Libri antichi della nobile famiglia Buonaccorsi di Macerata
Il fondo proviene dalla villa di Potenza Picena; è stato acquisito dal Ministero in via di prelazione nel 1978 e quindi destinato per la conservazione alla Biblioteca Statale di Macerata, della quale rappresenta pertanto il fondo istitutivo. La raccolta è costituta da circa ottomila volumi dal 16. al 19. secolo, con un rilevante numero di cinquecentine: accanto ad una consistente varietà di classici dell’età antica e moderna trovano posto codici e testi di diritto, trattati di storia,ecc.

Terre nuove: Immagini dell'archivio fotografico dell'Ente Delta Padano
La storia dell’agricoltura emiliano–romagnola coincide, in larga misura, con la secolare lotta per la bonifica e la messa a coltura delle grandi estensioni di terreni occupati dalle acque che caratterizzavano il paesaggio delle “terre basse”, delle zone più vicine al fiume Po ed ai rami del suo delta. La mostra riporta una serie di testimonianze relative all’ultima fase del processo di trasformazione territoriale, sociale ed economico, iniziato nei primi anni Cinquanta del '900 con l’istituzione dell’Ente per la colonizzazione del Delta Padano.