[...] Questa beata fase si chiuse con Il mondo salvato dai ragazzini, fu allora, nel 1968 che il gioco segreto si ruppe. Per tante ragioni diverse, pubbliche e personali, la Morante incontrò il mondo, si mescolò al mondo. Scese nelle strade, si adattò a un nuovo ruolo, prestò ascolto a un richiamo sociale e politico che a quel tempo era una ragione di vita per tutti e si lasciò possedere da un demone da cui fino allora non era mai stata tentata. Si ripensò, si riepilogò, si immaginò come un vate, un maestro...[...] |
| | Un romanzo. Un memoriale. Un manifesto. Un balletto. Una tragedia. Una commedia. Un madrigale. Un documentario a colori. Un fumetto. Una chiave magica.

Il significato di questo titolo non è davvero frivolo [...] Chi siano in ultima analisi, secondo l’autrice, i ragazzini è spiegato nella prima delle canzoni popolari [...] Essi si identificano, in sostanza con i Felici Pochi (F.P.), nei quali consiste il sale della terra, e che saranno infine, sempre, i veri rivoluzionari. [...] Nessun poeta, oggi può ignorare la disperata domanda, anche inconscia, degli altri viventi: Più che mai, la ragione della sua presenza nel mondo è di cercare una risposta per se e per loro. Il presente libro vuole essere la rappresentazione di una simile ricerca. In una serie di poesie, poemi e canzoni, partendo da una esperienza individuale (Addio) attraverso una esperienza totale che si riconosce anche nel passato millenario e le futuro confuso (poesie della Seconda parte) [...] tenta la sua proposta di realtà comune e unica (canzoni della Terza parte). (Dalla Nota introduttiva alla edizione del 1971)
| Dal luogo illune del tuo silenzio mi riscuote ogni giorno l’urlo del mattino. O notte celeste senza resurrezione perdonami se torno ancora a queste voci [...]
(Primi versi della poesia Addio, dedicata a Bill Morrow morto tragicamente il 30 aprile 1962, che apre Il Mondo salvato dai ragazzini).

Due anni da quel 30 aprile. E io continuo a vivere come se fossi viva. In certi momenti io stessa dimentico l’orrore. Una consolazione arriva come se io ti ritrovassi in altro cose. Ma l’urto mi riavverte d’improvviso. Anche le altre morti adesso sono la morte. Prima di te non era così. Quanti anni ancora dovrò trascinare: venti, trenta? L’unico rimedio per arrivare alla fine umanamente è non essere io, ma tutti gli altri, tutto il resto. Non separare. Essere tutti gli altri passati presenti futuri vivi e morti. Così posso essere anche te [...]
Da una agenda del 1964

In via del Babuino (Foto Federico Garolla)


Perché i fanciulli e gli adolescenti sono rimasti forse i soli a credere che il mondo sia proprio come appare.
(«Il Giorno», 4 settembre 1963)
 | |  | Edizione Einaudi 1971. In copertina particolare del dipinto di Bill Morrow, Viva Fidel. |
 "[...] Il suo ideale privato [...] sarebbe di andare in giro per il mondo a fare il cantastorie. Questo mestiere infatti le permetterebbe fra l’altro di incontrare l’unico pubblico che oramai sia forse capace di ascoltare la parola dei poeti". (Dalla scheda autobiografica alla prima edizione)

"Un libro che vuole rivolgersi ai "felici pochi" che mantengono la coscienza e il senso della bellezza". (Giulio Ferroni)

I manoscritti del Mondo salvato dai ragazzini si compongono di: - 5 quaderni formato album - 5 cartelle di fogli sciolti - 1 cartella con il dattiloscritto e le bozze di stampa.

E chi sono i Felici Pochi? Antonio Gramsci, Arturo Rimbaud, Benedictus Spinosa, Giordano Bruno, Giovanna D'Arco, Giovanni Bellini, Platone di Atene, Rembrandt Harmensz van Rijn, Simona Weil, Volfgango Amedeo Mozart. |

Manoscritti de Il mondo salvato dai ragazzini nella vetrina della mostra “Le stanze di Elsa" |
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