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![]() La prima composizione del Furioso risale quasi certamente al periodo 1504-1505. Sappiamo con certezza che Ariosto racconta una parte del romanzo ad Isabella d’Este Gonzaga nel febbraio del 1507. Il 3 febbraio Isabella scrive da Mantova una lettera al fratello Ippolito per informarlo che aveva trovato piacevolissimo il romanzo dell’Ariosto. Incontriamo riferimenti alla genesi del Furioso nel 1512, quando il marchese Francesco Gonzaga intrattiene una corrispondenza con Ludovico dalla quale emerge il minuto lavoro di correzione da parte del poeta sulla gionta dell’Innamorato. La prima edizione del Furioso appare il 22 aprile 1516, a Ferrara, per i tipi di Giovanni Mazzocco di Bondeno, forse con una tiratura di 1300 esemplari, dei quali Ludovico stesso cura la diffusione. Il romanzo, in ottave, con dedica al cardinale Ippolito, si presenta in 40 canti, anziché in 46 come nell’ultima redazione. Il successo dell’opera è immediato anche al di fuori dell’area ferrarese. Una seconda edizione del Furioso appare sempre a Ferrara, ma per i tipi del milanese Giovan Battista Pigna, il 13 febbraio 1521. Ludovico diffonde di sua iniziativa l’opera, che del resto aveva anche contribuito a finanziare. La tiratura dell’edizione del 1521 è abbastanza limitata, forse solo 500 esemplari. In questa edizione Ariosto aggiunge 11 ottave togliendone altrettante e corregge 2912 versi su 32944.Tuttavia non si ha una trasformazione sostanziale rispetto al primo Furioso. Tra il 1524 e il 1532 si ha un fitta serie di ristampe della seconda redazione, non controllate direttamente dal poeta. La terza edizione viene stampata a Ferrara da Francesco Rosso da Valenza il 1° ottobre 1532, in circa 2750 esemplari, alcuni dei quali in pergamena. Vi sono numerosi interventi dell’Ariosto in tipografia che apporta correzioni in corso d’opera. La terza redazione presenta una trasformazione linguistica sostanziale che ridimensiona le voci padane delle prime due edizioni a vantaggio di una petrarchizzazione della lingua poetica, in base alle teorie di Bembo esposte nelle Prose della volgar lingua nel 1525. La genesi e la storia redazionale del Furioso fanno di quest’opera un ‘classico per la stampa’, nato e concepito per la tipografia e per la diffusione popolare.
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