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![]() Il tema dell’amore nel Furioso è strettamente correlato a quello del desiderio e viene presentato come argomento peculiare del romanzo ad apertura di opera, in I, 1-2: ‘Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto’. La tematica amorosa si innesta su quella epico-cavalleresca attraverso la mediazione del ‘ciclo bretone’, operante già in Matteo Maria Boiardo, che viene ad arricchire il tessuto epico con l’esperienza amorosa. La macchina narrativa del romanzo ariostesco si muove all’inseguimento dell’amore che si configura come sentimento ineludibile e inafferrabile. Al centro del movimento narrativo suscitato dall’amore vi è la quête cavalleresca, caratterizzata da un gioco di fughe e di inseguimenti, di errori e di equivoci. La rappresentazione dell’amore e del desiderio risiede nella figura di Angelica, la fascinosa regina del Catai, sensuale ed insieme evanescente, inseguita da Orlando con tenacia e ostinazione, e oggetto di ardente desiderio anche da parte di Rinaldo (che non perde il senno ma si disamora bevendo alla fontana dell’oblio). Accanto a questo filone primario vi è poi l’amore tra Ruggiero e Bradamante, che si articola attraverso una lunga serie di peripezie, già presentate nell’Orlando Innamorato e conclusesi con la conversione di Ruggiero al Cristianesimo, funzionale al tema encomiastico del romanzo. L’amore attraversa in vario modo l’intero romanzo e si presenta con caratteristiche diverse: vi è il sentimento eroico e patetico di Olimpia in IX, 21-94; l’amore ingannatore di Ariodante e Ginevra in V, 5-92 e in VI, 1-14; l’amore sensuale e volubile di Doralice in XIV, 39-63 e in altri numerosi passi (XXIII, 70; XXIV, 72; XXVII, 102-107; XXX, 71-72); e, infine, l'amore patetico di Brandimarte e Fiordiligi in XXXIX, 38-43, XLI, 32 e XLIII, 154-164. Cesare Ripa, Iconologia del Cavaliere Cesare Ripa Perugino Notabilmente accresciuta d’immagini, di annotazoni e di fatti dall’Abate Cesare Orlandi, vol. I, Perugia, Stamperia di Piergiorgio Costantini, 1764-1767, p. 119. |
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