titolo Ludovico Ariosto

Plutarco

Della conoscenza tassiana di Plutarco abbiamo una preziosa testimonianza in un volume postillato conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, un esemplare della lontana edizione veneziana del 1532, nel quale il Tasso leggeva i Moralia plutarchei nelle traduzioni latine di primo Cinquecento, alcune delle quali dovute a letterati di area protestante (tra i traduttori lo stesso Erasmo). Si tratta di un volume assai fittamente annotato dal Tasso, probabilmente negli ultimi anni, in occasione della composizione dei suoi dialoghi, e le postille sono punti di partenza spesso riflessi in modo puntuale entro le pagine delle operette filosofiche. Da una serie di riscontri, e dalle indagini condotte in particolare da Bruno Basile, è inoltre noto che il Tasso aveva conoscenza precisa anche delle Vite parallele e che non solo sull’esemplare barberiniano ma anche su altri volumi, lesse gli opuscoli morali di Plutarco, evidentemente investiti dal ruolo di precedenti con i quali confrontarsi: così avviene per il De musica rispetto al dialogo sulla poesia toscana; per il trattatello sulla distinzione tra amico e adulatore rispetto al Manso overo de l’amicizia, ed ancora nel caso della Risposta di Roma a Plutarco.


La fede battesimale dell’Ariosto, da M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, vol. I, Genève, L. Olschki, 1930-1931, p. 39

Pagina degli Opuscula Plutarchei Cheronei (Venezia, Fratelli da Sabbio, 1532) con postille autografe di Torquato Tasso

Biblioteca Apostolica Vaticana, Fondo Barberiniano

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