titolo Ludovico Ariosto

Giovan Battista Manso

Nato nel 1569 a Napoli, Giovan Battista Manso divise la professione delle armi con una passione letteraria che lo portò a partecipare, ancora giovanissimo, all’Accademia degli Svegliati raccolta intorno alla figura di Giulio Cortese, insieme a letterati del calibro di Tommaso Costo, Ascanio Pignatelli e il giovane Marino. Conobbe il Tasso già nel 1588, con cui strinse un rapporto sincero, cementato dal sostegno prestato al poeta nei suoi soggiorni napoletani, che il Tasso celebrò intestando al Manso uno dei suoi ultimi dialoghi, quello sull’amicizia. Dopo la morte del Tasso, il Manso continuò a legare gli impegni politico-militari e diplomatici nel quadro del viceregno spagnolo con prove letterarie mantenute nell’alveo del modello tassiano (così, ad esempio, i dialoghi filosofici intitolati Erocallia), ma anche sensibili alla nuova stagione che maturava sotto il segno del Marino. Va in questo senso la fondazione dell’Accademia degli Oziosi, promossa dal Manso e sostenuta dalle autorità spagnole, Accademia che avrebbe accolto trionfalmente, nel 1624, il Marino reduce dalla Francia. Nel 1621 era intanto apparsa la Vita di Torquato Tasso: lungamente elaborata, è l’opera più importante e celebre del Manso, la prima rilevante biografia tassiana, anche se spesso segnata da passaggi improbabili, e da una chiara volontà di autopromozione dell’autore. Negli anni successivi, prima della morte (1645), oltre ad una serie di altre opere (le Poesie nomiche del 1635), va segnalato l’incontro con Milton, nel 1638, cui il Manso trasmise idealmente la tradizione tassiana e mariniana che lo aveva visto spettatore.


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