Manoscritti musicali della Raccolta Foà Giordano

A. Stradella, Cantata a 3 con stromenti. 1660
A. Scarlatti, Arie. Sec. XVII
La Zenobbia in Argentina. Sec. XVIII
Sinfonie. 1660

Fra le raccolte musicali della Biblioteca nazionale di Torino un posto preminente spetta alla Raccolta Mauro Foà (costituita da 87 manoscritti e 66 opere a stampa) e alla Raccolta Renzo Giordano (comprendente 167 manoscritti e 145 opere a stampa), famosissime fra i musicologi di tutto il mondo. Il pregio e l'unicità dei due fondi risultano dalla presenza in essi delle opere in gran parte autografe di Antonio Vivaldi (oggetto della collezione Manoscritti vivaldiani nelle Raccolte Foà e Giordano), delle opere di Alessandro Stradella, di rari volumi di intavolatura d'organo tedesca del secolo XVII, di partiture manoscritte e a stampa di Gluck, Haydn, Traetta, Rameau, Favart, Philidor, e di manoscritti e di edizioni a stampa di composizioni italiane e francesi della fine del Settecento e degli inizi dell'Ottocento.
Le opere di Alessandro Stradella presenti nella collezione torinese si integrano con quelle presenti nelle raccolte della Biblioteche Estense di Modena e della Biblioteca Marciana di Venezia all’interno del progetto ADM – Archivio digitale della musica promosso dall’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane.
L’origine delle raccolte risale al 1926 quando Roberto Foà, un agente di cambio torinese, acquistò una collezione di manoscritti ed edizioni musicali proveniente dal Collegio salesiano S. Carlo di Borgo San Martino nel Monferrato e ne fece dono alla Biblioteca nazionale di Torino in memoria del proprio figlio Mauro, scomparso di recente. Tale fondo faceva parte di una raccolta libraria più ampia appartenuta al marchese Marcello Durazzo. In seguito la parte rimanente della raccolta fu acquistata dall'industriale tessile torinese Filippo Giordano che ne fece dono alla Nazionale in memoria del figlio Renzo, prematuramente scomparso all'età di quattro anni.