Gli incunaboli in volgare della Biblioteca nazionale Marciana

Epistole & lectione & euangeli i quali si leghono in tuto lanno alla messa, Venezia, per Cristoforo Arnoldo, 1472, c. 11r
L. Giustinian, Canzonette e stramboti d'amore, Venezia, Giovan Battista Sessa, 1500
Comento uolgare et latino del salmo 90, curato da Guido de Monte Rocherii, Milano, Ulrich Scinzenzeler e Leonhard Pachel, 1479
La guerra de tedeschi contra e uinitiani de quali era lor capitan el signor Ruberto da Sanseuerino, Firenze, Morgiani, circa 1496-1497

 

La Biblioteca nazionale Marciana di Venezia partecipa al progetto "Incunaboli in volgare" di Internet Culturale, realizzato in collaborazione con BibIt che metterà a disposizione circa 1800 incunaboli con testi in volgare presenti in biblioteche italiane e straniere. Si tratta di prime edizioni o di edizioni significative di testi in volgare - dai romanzi cavallereschi, alle opere religiose, ai calendari - particolarmente significativi in quanto conservati in pochissimi, o unici, esemplari.
Le raccolte della Biblioteca Marciana comprendono 2883 incunaboli, a cominciare dalle prime stampe romane di Sweynheym e Pannartz nei preziosi esemplari appartenuti al cardinale Bessarione e lasciati alla morte, nel 1472, alla Serenissima, e dal primo libro stampato a Venezia nel 1469, il Cicerone di Giovanni da Spira. Il Quattrocento si conclude a Venezia, uno dei centri più importanti per numero di stampe e attività di botteghe di tipografi, con i prestigiosi volumi di Aldo Manuzio.
Per la maggior parte gli incunaboli marciani provengono dai beni delle mani morte, ossia dalle soppressioni degli enti religiosi che tra la seconda metà del Settecento e l'inizio dell'Ottocento provocarono notevoli incameramenti e passaggi di proprietà.
Gli incunaboli marciani sono collocati in serie diverse, e in particolare sono distinti tra "Incunaboli" stampati fuori della città lagunare, e "Incunaboli Veneti", stampati a Venezia. Altri opuscoli, di consistenza e dimensioni minori, sono legati insieme e raccolti entro "Miscellanee legate". Svariate fra le opere della stampa quattrocentesca di testi in volgare sono appunto composizioni brevi o testi per occasione, di respiro corto e destinate a una grande diffusione, ma anche ad una altissima percentuale di perdita.