Rariora Marciana
Fra il complesso delle raccolte della Biblioteca Nazionale Marciana sono stati individuati alcuni ambiti di particolare interesse e di contenuto coerente con la secolare storia della Biblioteca e della Repubblica di Venezia: incunaboli appartenuti al cardinale Bessarione, incunaboli e cinquecentine stampati da Aldo Manuzio e postillati, incunaboli e cinquecentine stampati su pergamena, opuscoli e raccolte di rappresentazioni relativi agli avvenimenti che precedettero e seguirono la battaglia di Lepanto, raccolte di componimenti per grandi feste e celebrazioni pubbliche di Venezia (le regate storiche, le corse dei tori, le rappresentazioni per celebrare San Marco).
La Biblioteca Marciana deve la sua origine al mecenatismo del cardinale Bessarione: nel 1468 donò la sua raccolta di codici a Venezia, in considerazione della fiducia nella solidità politica della Repubblica e dell’impegno della medesima a permettere la libera consultazione di tutte le opere agli studiosi. Vi aggiunse alcune opere a stampa, ventitré incunaboli stampati a Roma e Foligno fra il 1467 e il 1472, anno della sua morte.
Aldo Manuzio, uno dei più rappresentativi editori/tipografi nella storia della stampa, scelse nel 1490 come sede per la sua tipografia Venezia, dove strinse molti legami di studio e amicizia con letterati e artisti. Nel 1502, grazie agli assidui rapporti con intellettuali e studiosi, Manuzio fondò l’Accademia Aldina dedicata allo studio dei classici greci.
Venezia, teatro di grandi imprese editoriali, fu considerata sino alla metà del XVI secolo la capitale europea della stampa. Le stamperie in laguna erano oltre centocinquanta, non soltanto veneziane, ma anche espressione delle comunità straniere che vi risiedevano.