Manoscritti musicali di Nicola De Giosa (1819-1885) alla Biblioteca nazionale di Bari

N. De Giosa, Il Bersagliere d'Italia l Poesia della Signora Beatrice Oliva Mancini. 1840-1880
N. De Giosa, L'aura messaggiera I romanza. 1840-1870
N. De Giosa, La mia Bellina dorme I Canzonetta – Stornello. 1840-1880
N. De Giosa, La reine des fleurs l Duettino. 1840-1880

Nicola De Giosa nasce a Bari il 3 maggio 1819 dove muore 7 luglio 1885. Ed è nella sua città che è conservato il fondo con le sue opere presso la Biblioteca nazionale, grazie alla donazione degli eredi del compositore nel 1936. Il Fondo De Giosa della Biblioteca è composto da dodici partiture di opere teatrali, tra cui Il capitano Mario, commedia in 4 atti, digitalizzata in questa collezione, nove pezzi di musica sacra e venti pezzi di musica profana per voce e pianoforte, digitalizzati in questo progetto, che ebbero grande successo nei salotti dell'epoca napoletani, e costituirono un modello per i compositori della generazione successiva.

De Giosa studia al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, dove affronta composizione dapprima con F. Ruggi e N. Zingarelli, e in seguito con G. Donizetti. Abbandona gli studi al Conservatorio, per contrasti con il direttore, S. Mercadante, tuttavia esordisce al teatro Nuovo di Napoli, nell’estate del 1842, con l'opera buffa La casa degli artisti (libretto di A. Passaro), proseguendo anche gli anni successivi con altre produzioni e si può affermare che certamente le opere buffe raccolgono il maggior successo, nell’arco della sua carriera in diversi teatri italiani. Dal 1860 inizia una lunga attività come direttore d'orchestra: nel periodo 1860-67 si alterna con G. Puzone sul podio del teatro S. Carlo di Napoli, dirigendo tra l'altro le prime esecuzioni napoletane di Un ballo in maschera di G. Verdi, Il profeta di G. Meyerbeer, Faust di C. Gounod; nel 1867-68 è direttore al teatro La Fenice di Venezia, e nel 1868-69 di nuovo al S. Carlo. Nel 1870-71 diventa direttore d'orchestra di una compagnia d'opera italiana al teatro Vicereale del Cairo, poi nel marzo 1872 parte per Buenos Aires, come direttore d’orchestra al teatro Colón e poi di nuovo a Napoli, chiudendo la sua carriera come direttore d'orchestra al S. Carlo nella stagione 1876. De Giosa è riconosciuto come il primo a Napoli ad introdurre la concezione moderna del direttore d'orchestra; in questa sua attività apprezzato per l'accuratezza nella concertazione e l'impegno profuso nel tentativo di comprendere e realizzare le intenzioni dei diversi compositori. In occasione del primo congresso musicale italiano che ebbe luogo a Napoli nel 1864 ricopre il ruolo di presidente della Giunta per l'incoraggiamento ai giovani compositori e dell'Associazione dell'arte musicale italiana, fondata a Napoli nel 1869 con lo scopo, fra gli altri, di aiutare i giovani artisti. Gli ultimi anni della sua vita li trascorre a Bari.