Scaffale galileiano
Il fondo “Scaffale Galileiano” fu ceduto in deposito alla Domus Galilaeana nel corso del 1943, su proposta dell’allora presidente sen. Giovanni Gentile; coordinatori del progetto furono il direttore della Domus prof. Sebastiano Timpanaro e l’ispettore superiore dott. Giulio Volpini, coadiuvati dal direttore della Biblioteca Universitaria Cesarina Pacchi. Il gruppo di lavoro operò una scrematura della proposta iniziale, escludendo dal trasferimento opere appartenenti a collezioni che non dovevano essere smembrate, libri provenienti da donazioni sottoposte a vincolo, volumi legati in miscellanee, testi di frequente consultazione o di carattere bibliografico. Il patrimonio bibliografico destinato al trasferimento presso la Domus risultò essere composto da circa 460 opere, tra opere a stampa e manoscritti; tali opere furono raccolte entro un’unica sala, distinta dalla targa recante la dicitura “R. Biblioteca Universitaria di Pisa – Sezione Galileiana”. Al momento attuale, dopo circa ottant’anni durante i quali si sono verificate innumerevoli variazioni, la cassaforte dell’Istituto conserva soltanto due manoscritti: una lettera autografa di Galileo a fra Paolo Sarpi del 1604, e la copia coeva di una lettera dell’illustre scienziato a Vincenzo Giugni vergata nel 1610.
Il presente progetto di digitalizzazione persegue l’ambizioso obiettivo, di concerto con importanti istituti specialistici, di digitalizzare l’intero materiale bibliografico concernente la figura di Galileo Galilei, escluso dal precedente “Progetto Candido”, collocato sia presso la Domus che nei depositi della Biblioteca Universitaria, promuovendo la valorizzazione e la fruizione di questo importante patrimonio culturale.