Materiale cartografico della Biblioteca Angelica di Roma

Citta seueriana di montecaueoso, [fine del XVI secolo]
G. Van Keulen, Het Eijlandt Barbados int Groot Geleegen tussen 13 a 14 grade N.O. In Westindia ... Amsterdam, [ca 1710]
J. B. Homann, Totius regni Galliae sive Franciae et Navarrae novissima tabula. Norimberga, [secolo XVIII]
Siciliae Regnum, [fine del XVI secolo]

La Biblioteca Angelica custodisce, all’interno del suo ricco ed eterogeneo fondo antico, un prezioso fondo di geografia e cartografia comprendente atlanti, edizioni cinquecentesche e seicentesche di opere geografiche di autori antichi e moderni, itinerari e raccolte di viaggi, carte geografiche manoscritte e a stampa, realizzate tra il XVI ed il XIX secolo, e due rare coppie di globi di Willem Jansz Blaeu.

Il fondo si è formato nel corso della storia della biblioteca: il nucleo iniziale di opere collezionate dal fondatore Angelo Rocca infatti si ampliò notevolmente nei secoli successivi, in particolare con l’acquisizione delle collezioni librarie di Lucas Holste e Domenico Passionei.

Il progetto ha previsto la digitalizzazione di circa 300 documenti cartografici.

Tra questi si segnala la raccolta di 85 carte nautiche manoscritte, alcune delle quali uniche, prodotte ad Amsterdam nell’officina di Gerard Van Keulen all’inizio del XVIII secolo, prototipi di archivio utilizzati per la realizzazione delle carte usate in navigazione.

Preziosa anche la raccolta di disegni di città italiane realizzati alla fine del XVI secolo, frutto di un progetto mai portato a termine di Angelo Rocca, di comporre un atlante a stampa di città. In occasione di una visita ai conventi agostiniani dell’Italia meridionale, Rocca aveva raccolto una ricca documentazione sulle località raggiunte, fatta di descrizioni e di disegni, oggi conservata in parte presso la Biblioteca Angelica ed in parte presso l’Archivio Generale Agostiniano.

Da segnalare infine due piccole raccolte di carte geografiche e piante di città, alcune molto rare, stampate per la maggior parte in Italia tra la seconda metà del Cinquecento e i primi anni del secolo successivo. Sono esempi della ricca produzione cartografica italiana che precede la grande stagione degli atlanti inaugurata da Ortelio con il suo Theatrum Orbis Terrarum.

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