Fondo Amico Ricci
Il fondo “Amico Ricci” costituisce uno dei più significativi e pregevoli fondi della Biblioteca “Mozzi Borgetti”, costituito da 1775 opere a stampa, molte delle quali miscellanee di studi. È stato donato per volontà testamentaria del marchese Amico Ricci Petrocchini il 26 settembre 1844, per gli atti del notaio Francesco Salustri, insieme ad un cospicuo fondo di lettere e manoscritti. Originario di Macerata è stato insegnante all'Accademia di Belle Arti di Bologna e funzionario del governo pontificio. A Macerata era stato anche curatore della biblioteca Mozzi Borgetti e membro dell’ Accademia dei Catenati per la quale scrisse varie "dissertazioni".
La biblioteca di Amico Ricci è fornita di un proprio catalogo sistematico, compilato nel 1840 e aggiornato nel 1849, con un’appendice alfabetica per rintracciare monografie di monumenti e opere d’arte di varie città d’Italia. Amico Ricci è stato autore nel 1834 del primo studio sistematico dedicato alla storia dell'arte delle Marche, le Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona, in cui emerge la sua sensibilità artistica in diretta connessione con la sua conoscenza e frequentazione degli artisti, la sua passione per l’arte contemporanea e la profonda conoscenza della situazione artistica testimoniata dalla ricca biblioteca e dalle opere edite. Grazie alla realizzazione di quest’opera Ricci è definito padre della storia dell’arte marchigiana: le Memorie infatti costituiscono il primo trattato sulla storia dell'arte nelle Marche. In esse l'autore ricostruisce minuziosamente la vita degli artisti marchigiani dal Medioevo fino ai suoi tempi e ne descrive le opere. Nel fondo “Amico Ricci” è conservata la prima bozza di stampa delle Memorie con annotazione e correzioni manoscritte dell’autore.
Nell’ambito del progetto, sono stati digitalizzati alcuni tesori della Biblioteca Mozzi Borgetti: la Biblia sacra – ms.383: splendido manoscritto membranaceo di grande pregio composto da 466 carte, realizzato nei primi decenni del XIII sec. e arricchito da 166 miniature a pennello; la quarta edizione, stampata dal celebre cartografo J. Hondius nel 1613, dell’Atlas siue cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura di Gerardo Mercatore; e una copia dell’ Astronomicum caesareum di Pietro Apiano, opera stampata a Ingolstadt nel 1540 su commissione dell’Imperatore Carlo V.