Fondo Cardarelli

Fondo librario di Romualdo Cardarelli
Fondo librario di Romualdo Cardarelli
Fondo librario di Romualdo Cardarelli
Fondo librario di Romualdo Cardarelli

Donati nel 1998 all’Archivio Storico della Città di Piombino “Ivan Tognarini”, i 43 volumi digitalizzati appartengono alla sezione più antica e preziosa del fondo librario di Cardarelli: testi di grande valore, alcuni rari, che trattano della storia locale della Toscana con particolare riguardo alla Maremma, alle colline metallifere e allo Stato di Piombino, ma anche all’Isola d’Elba e a tutto l’arcipelago toscano. All’interno della raccolta si trovano volumi sul sistema siderurgico toscano, carteggi, trattati e studi di personaggi illustri della Toscana moderna. Tra le pagine delle opere ci sono glosse e annotazioni che rivelano i molti interessi che hanno accompagnato la vita di Cardarelli come studioso.
Il fondo antico è composto da circa trecento manoscritti e libri antichi alcuni dei quali sono dei più grandi tipografi della prima epoca della stampa. L’intera Biblioteca donata all’archivio comunale è formata da circa 4.000 volumi tra cui anche opere moderne a stampa e periodici.
Romualdo Cardarelli nacque il 24 febbraio 1886 ad Alberese (Gr), si arruolò volontario durante la Grande Guerra e al termine del conflitto si laureò con una tesi su Baldaccio d’Anghiari e la Signoria di Piombino nel 1440/1441, pubblicata nel 1922. Fondò assieme ad altri studiosi, la Società storica Maremmana e ne diresse il bollettino. Nel 1931 abbandonò l’impiego alle ferrovie per dedicarsi alla ricerca storica. Fu membro ordinario fin dalla sua fondazione dell’Istituto di Studi Etruschi e Italici, collaborando alla rivista «Studi Etruschi». Inoltre fu socio corrispondente della Deputazione di Storia Patria e della Società Storica Pisana; collaborò con Gioacchino Volpe all’«Archivio Storico di Corsica» e al «Bollettino Storico livornese». Il suo progetto più ambizioso sulla ricostruzione storica dei Presidi Spagnoli di Toscana, per il quale compì ricerche nei principali archivi e biblioteche di Italia e di Europa rimase opera incompiuta, a causa della morte che sopraggiunse il 27 luglio 1962.