Fondo antico della Biblioteca Medica Statale di Roma
Il Fondo antico della Biblioteca Medica Statale si è costituito nel tempo attraverso numerose acquisizioni che hanno portato il nucleo originario, formato dai libri dell’Accademia Medica Romana e quelli donati dalla Biblioteca Lancisiana, alla consistenza odierna di circa 2570 edizioni. Di particolare rarità e pregio le collezioni appartenute a importanti figure di medici, tra i quali:
Casimiro Manassei (1824-1893): medico e patriota (partecipò alla difesa della Repubblica Romana come medico addetto alla prima ambulanza di Porta S. Pancrazio) fu il primo titolare della cattedra di Clinica dermosifilopatica in Italia. Dopo essersi laureato in medicina alla Sapienza e aver esercitato da medico condotto, cominciò ad interessarsi alla dermatologia, materia di cui ebbe la cattedra nel 1859 e che ebbe modo di approfondire durante un soggiorno a Vienna nel 1869 presso i professori Ferdinand von Hebra e Moritz Kaposi, considerati i fondatori della dermatologia moderna. Fondamentale la sua opera: Raccolta di casi clinici delle malattie della pelle e sifilitiche curate nella clinica e dispensario (Roma, 1876-77) primo atlante con illustrazioni a colori a corredo dei casi clinici, premiato all'Esposizione di Parigi del 1878. Dalla sua collezione provengono l’opera completa di Galeno in 10 volumi (Venezia, Eredi di Lucantonio Giunta, 1541-1542) e numerose edizioni di opere di Bartholin, Morgagni e Lancisi.
Luigi Galassi (1817-1895): medico, professore di Medicina teorico pratica e poi di Patologia speciale medica alla Sapienza, fu rettore dell’Università (1886-1888) nel periodo, dopo l’unità d’Italia, in cui si realizzarono numerosi cambiamenti che culminarono nella costruzione del Policlinico Umberto I (policlinico-ospedale d’insegnamento universitario). Fu inoltre presidente dell'Accademia medica di Roma e vicepresidente del Consiglio superiore di sanità. Dalla sua raccolta provengono l’edizione in greco e latino delle Opere di Ippocrate (Venezia, Lucantonio Giunta, 1588) e il curioso Vipera Pythia di Marco Aurelio Severino (Padova, 1651).
Collezione in aggiornamento.