Incunaboli e Rari della Biblioteca Casanatense
La collezione Incunaboli e Rari della Biblioteca Casanatense è composta da una selezione di tre esemplari a stampa digitalizzati, appartenenti al fondo incunaboli e al fondo rari della Biblioteca Casanatense.
Il fondo incunaboli della Biblioteca Casanatense è il risultato della progressiva secolare stratificazione di acquisti e doni attorno ad un lascito originario costituito dalla biblioteca privata del cardinale Girolamo Casanate: il padre Masetti, nelle sue Memorie storiche narra come le edizioni del sec. XV, inizialmente confuse assieme alle altre opere nel grande “vaso” del Salone monumentale, furono in seguito collocate nella prima camera antistante il Salone, operazione dovuta al padre Giacomo Magno (prefetto dal 1798 al 1840) il quale, dopo aver raccolto ed ordinato il materiale nella stanza detta “Camera dei Quattrocentisti”, descrisse gli incunaboli in un repertorio diviso in tre volumi secondo l’ordine cronologico delle edizioni. Successivamente, durante la direzione di Ignazio Giorgi (1893-1923), le edizioni del secolo XV, per esigenze di tutela, furono spostate in un’altra stanza apposita. Il fondo, attualmente individuabile nell’Indice Generale degli Incunaboli (IGI), consta di oltre 2200 volumi tra cui esemplari unici, prime edizioni e placchette (tipologia di libretto popolare). Numerose sono le prime edizioni e gli esemplari unici come le Horae Beatae Mariae Virginis (Parigi, Piguchet-Vostre, 1497) la Legenda aurea di Jacobus de Varagine (Norimberga, Koberger, 1482).
Il fondo dei Rari è stato istituito molto probabilmente nel periodo tra le due guerre, in particolare negli anni in cui furono direttori della Biblioteca Casanatense Ignazio Giorgi (1893-1923) e Luigi De Gregori (1925-1936). I volumi che ne fanno parte sono selezionati in base alla loro rarità, valutata o per la presenza di illustrazioni particolarmente pregiate, come nel caso dell’Opera omnia virgiliana (Lugduni,1517), oppure per la presenza di postille o autografi di mani famose come quelle di S. Filippo Neri presenti nel volume contenente la vita di S. Caterina da Siena, oppure per la presenza di una legatura preziosa, quale ad esempio la legatura “Canevari” di cui la Biblioteca detiene un esemplare. La consistenza del fondo è di circa un migliaio di pezzi.