Biblioteca statale - Cremona

Sala lettura
Gerhard Kremer (Mercatore), Globo terrestre (1541) e terrestre (1551)
Cortile interno
Ingresso
Scalone monumentale di palazzo Affaitati, sede della Biblioteca
Sala conferenze intitolata a Virginia Carini Dainotti

La Biblioteca Statale di Cremona è costituita da due nuclei fondamentali: quello Governativo e quello Civico.
La Biblioteca Governativa trae le sue origini dalla biblioteca fondata al principio del 17. secolo dai Gesuiti all’interno del loro Collegio nella città di Cremona. Questi raccolsero diverso materiale librario che si arricchì ben presto del nucleo della biblioteca personale del vescovo Cesare Speciano (1539-1607), di oltre 1.200 volumi, comprendente incunaboli, rare edizioni del Cinquecento e manoscritti.

La biblioteca gesuitica fu aperta al pubblico dall’imperatrice Maria Teresa nel 1775 circa, poco dopo la soppressione dell’ordine, avvenuta nel 1773. Per accrescere la consistenza dei fondi librari della Biblioteca, l’imperatrice ordinò che a essa fossero destinati i duplicati della Biblioteca nazionale di Brera. Il grosso introito tuttavia venne dal versamento dei fondi delle biblioteche dei conventi soppressi a partire dal 1798 e ancora il deposito della Libreria Civica del 1885.
La Libreria era nata con il fondo librario appartenuto alla famiglia Ala Ponzone: l'ultimo marchese, Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, morendo senza discendenti nel 1842, aveva nominato suo erede l’imperatore d’Austria, al quale aveva destinato metà del suo palazzo, con la clausola che i beni artistici e librari divenissero proprietà del Comune di Cremona e fossero allestiti in un museo, da localizzarsi nella rimanente parte del palazzo. La sua volontà non trovò un’applicazione sollecita e dopo quarant’anni, quadri, libri e manoscritti erano ancora immagazzinati e inaccessibili. Nella primavera del 1885 fu votato in Consiglio Comunale un parere favorevole al deposito del fondo della Libreria Civica presso la Biblioteca Governativa, ove il fondo stesso sarebbe stato inventariato ex novo. La Libreria Civica ha conservato fino ad oggi piena autonomia patrimoniale e amministrativa: le opere a stampa, i manoscritti, il materiale non librario, hanno numero di ingresso, catalogazione e collocazione separati.
Nel 1938 ci fu la definitiva sistemazione dei due fondi, civico e statale, nell’attuale sede di palazzo Affaitati, in via Ugolani Dati. L’acquisizione della nuova sede, il suo disegno complessivo, la realizzazione dello spostamento, si devono alla giovane e lungimirante direttrice Virginia Carini Dainotti.

La biblioteca possiede circa 600.000 volumi a stampa ed opuscoli (tra cui 402 incunaboli, 6300 cinquecentine, altrettante seicentine, 10.000 settecentine e oltre 2000 tra stampe, disegni e carte geografiche), circa 3000 manoscritti (tra cui 200 codici latini databili tra il XII ed il XV secolo, alcuni dei quali splendidamente miniati), 3000 pergamene che datano a partire dall’VIII secolo, più di 5000 periodici, tra cui oltre 900 correnti, compresi 14 quotidiani; 108 acqueforti di Rembrandt van Rijn; circa 3000 fra microfilm, diapositive, microfiches.

 

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